Alle 21:30 di venerdì 21 marzo (con replica alle 4:30 del 22/3) “La Voce Umana” di
Paolo Di Nicola propone un’antologia di estratti da opere del teatro musicale del
XIX e del XX secolo che nel titolo, nella narrazione e nella struttura musicale hanno
a che fare con il numero 3. Una “triade” di ascolti proviene da «L’amore dei tre re»
di Italo Montemezzi (1913), da «L’amore delle tre melarance» di Sergej Prokof’ev (1921)
e da «L’opera da tre soldi» di Bertold Brecht con musiche di Kurt Weill (1928). Altri
brani “influenzati” dal numero 3 si ritrovano in «Macbeth» di Giuseppe Verdi (le streghe
che instillano nel protagonista la bramosia del potere sono raggruppate in tre crocchi
di sei (3x2) voci femminili ciascuno) e anche in «Die Zauberflöte» di Wolfgang Amadeus
Mozart, il cui protagonista prima di diventare sapiente ed essere consacrato con la
donna amata a Iside, dea egiziana della maternità e della fertilità, deve sostenere
tre prove d’iniziazione. Infine il numero 3 lo si scopre nel terzetto tanto usato
nel melodramma ottocentesco, che utilizzando tre voci solitamente concertate a secco
oppure con accompagnamento strumentale riesce a dare, in un fantasiosa combinazione
di timbri e di suoni, un’ampia risonanza alla sfera affettiva ed emotiva dei personaggi.
Si ascolteranno così due terzetti “amorosi” in cui si fronteggiano lui, lei e l’altro
(«Il trovatore » di Giuseppe Verdi) e altresì lui, lei e l’altra («Norma »di Vincenzo
Bellini), cui seguiranno un “pezzo buffo” da «L’italiana in Algeri» di Gioachino Rossini
affidato a tre sole voci maschili (un tenore e due bassi) e un altro da «Guglielmo
Tell», sempre del cigno di Pesaro, che vede impegnate in uno struggente andante tre
donne: due soprani e un mezzosoprano.