2014-04-08 11:09:00

Papa: Sinodo importante ho bisogno del consiglio dei vescovi


Papa Francesco ha nominato oggi vescovo mons. Fabio Fabene, sottosegretario del Sinodo dei Vescovi. In una lettera, il Papa motiva la nomina con la volontà di conferire ulteriore valore alla collegialità che l’istituzione del Sinodo ha sempre rafforzato e diffuso in mezzo secolo di esistenza. Il servizio di Alessandro De Carolis:

Una nomina voluta per rendere “più manifesto l'apprezzato servizio” che la Segreteria generale del Sinodo dei vescovi rende “in favore della collegialità episcopale con il Vescovo di Roma”. Papa Francesco spiega con queste parole – in una lunga lettera al cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale dell’assise sinodale – le ragioni della nomina episcopale di mons. Fabio Fabene. Papa Francesco loda la lungimiranza dei suoi predecessori, in particolare Paolo VI e Giovanni Paolo II, il primo per aver creato l’istituzione del Sinodo dei vescovi e il secondo – scrive – per averne riconosciuto “l'enorme bene che esso donava alla Chiesa”. “Infatti – afferma Papa Francesco – la larghezza e la profondità dell'obiettivo dato all'istituzione sinodale derivano dall'ampiezza inesauribile del mistero e dell'orizzonte della Chiesa di Dio, che è comunione e missione. Perciò, si possono e si devono cercare forme sempre più profonde e autentiche dell'esercizio della collegialità sinodale, per meglio realizzare la comunione ecclesiale e per promuovere la sua inesauribile missione”.

A 50 anni dalla sua creazione, dunque, “nella consapevolezza – afferma il Papa – che per l'esercizio del mio Ministero Petrino serve, quanto mai, ravvivare ancor di più lo stretto legame con tutti i Pastori della Chiesa, desidero valorizzare questa preziosa eredità conciliare”, con l’elevazione alla dignità episcopale della carica di sottosegretario del Sinodo dei vescovi. “Non c’è v'è dubbio – riconosce Papa Francesco – che il Vescovo di Roma abbia bisogno della presenza dei suoi Confratelli Vescovi, del loro consiglio e della loro prudenza ed esperienza. Il Successore di Pietro deve sì proclamare a tutti chi è "il Cristo, il Figlio del Dio vivente" ma, in pari tempo, deve prestare attenzione a ciò che lo Spirito Santo suscita sulle labbra di quanti, accogliendo la parola di Gesù che dichiara: "Tu sei Pietro...", partecipano a pieno titolo al Collegio Apostolico”. Il Papa termina la lettera dicendosi “molto grato a quanti, con un lavoro generoso, assiduo e competente, hanno assicurato, in tutti questi anni, che l'istituzione sinodale contribuisse all'imprescindibile dialogo tra Pietro e i suoi Confratelli”.

(Tratto dall'archivio di radiovaticana.va)








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