2014-05-19 14:04:00

Presentato "Strepitus Silentii, la notte delle catacombe"


“Strepitus Silentii, le notti delle catacombe” è l’iniziativa, nata dieci anni fa nell’arcidiocesi di Siracusa, che è stata presentata oggi nella Sala Marconi della Rado Vaticana. Un progetto partito dalle Catacombe di San Giovanni e che a settembre arriverà in quelle di San Callisto a Roma. C’era per noi Benedetta Capelli:

E’ un silenzio che parla e racconta la vita dei primi cristiani, un’esperienza che richiama le sofferenze di chi allora era costretto a nascondersi nelle catacombe, di chi cercava la luce della fede nel buio di questi luoghi. "Strepitus silentii" è un percorso pensato dalla società Kairos, iniziato ben dieci anni fa nelle Catacombe di San Giovanni a Siracusa e che ha visto l’adesione di almeno 7.500 visitatori. Tre voci narranti, il suono di un flauto e la suggestione del luogo ne hanno fatto un progetto particolarmente apprezzato dalla Pontificia Commissione di Archeologia Sacra.Il segretario generale mons. Giovanni Carrù:

“Non è soltanto un far vedere le catacombe: è una vera e propria catechesi. Con questa drammatizzazione, con questi autori, con questi attori, con questi cronisti praticamente ti incantano al punto che rimani sbalordito e non riesce più a parlare: ti è proprio entrata dentro questa catechesi sulla vita dei primi cristiani. E’ chiaro che per noi è una cosa molto bella, perché non si tratta più soltanto di portare la gente a visitare le Catacombe, ma si tratta anche di fare un’azione altamente catechistica, qualificata. Devo dire che uno dei primi che partecipò a questa iniziativa fu proprio il cardinale Ravasi, che è il Presidente della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra: trovandosi lì, a Siracusa, andò, la visitò. A distanza di 10 anni, ancora adesso, me ne parla e mi parla dell’impressione altamente positiva che ne ebbe quella sera quando andò ad assistere a Strepitus silentii”.

Il 31 luglio è prevista la serata inaugurale di "Strepitus Silentii", 15 le date già previste in agosto a Siracusa e a settembre l’idea sarà trasferita alle Catacombe romane di San Calisto. Altra particolarità è la destinazione dell’incasso, quest’anno sarà devoluto ad un progetto a favore dei migranti che approdano in Sicilia. Mons. Salvatore Pappalardo, arcivescovo di Siracusa:

“In questo momento a Siracusa stiamo accogliendo gli immigrati: sono a migliaia nel Porto di Augusta… E le parrocchie cercano di attivarsi per dare una risposta. Ad Augusta ho trovato i parrocchiani che si prendevano cura di queste persone. La visita del Papa ci ha fatto aprire gli occhi. Certo, è un’espressione troppo leggera per dire l’effetto che ha avuto…” 








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