2014-06-06 15:42:00

Forum cattolico-ortodosso. Card. Erdő: uniti sui valori essenziali


Si è concluso a Minsk, in Bielorussia, il quarto Forum Europeo Cattolico-Ortodosso, che si è svolto sul tema: “Religione e diversità culturale: sfide per le chiese cristiane in Europa”. Hanno partecipato 12 rappresentanti di Chiese ortodosse e 12 delegati della Chiesa cattolica. Presente il cardinale Péter Erdő, presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa. Viktoria Somogyi lo ha intervistato:

R. – Molti interlocutori hanno sottolineato il grande ruolo della diversità culturale nella divisione della Chiesa di Oriente e di Occidente. Abbiamo anche il compito di approfondire questi condizionamenti culturali per poter superare quello che ci separa nel senso di una più profonda comprensione.

D. – Nell’attuale società europea, le Chiese cristiane come possono promuovere i valori umani e cristani?

R. – Più uniti siamo, più è efficace la nostra testimonianza, e ci sono molti valori della vita personale, dell’antropologia cristiana, della famiglia, che sono completamente uguali secondo la visione cattolica e quella ortodossa. Abbiamo visto questo già in occasione del terzo incontro ecumenico europeo, celebrato a Sibiu nel 2007, quando c’è stata una discussione su un brano del documento finale in cui i cattolici e tutti gli ortodossi erano d’accordo nell’affermare che accettiamo e difendiamo la dignità della vita umana dal concepimento fino alla morte naturale. Questa è una base dalla quale possiamo partire, e su questo punto c’è un consenso pieno e completo tra di noi, come pure riguardo alla famiglia. Ma noi abbiamo parlato molto anche della libertà religiosa, della necessità di riconoscere da una parte la libertà e la dignità di ogni persona, la libertà di esercitare la propria religione anche se il gruppo delle persone che rappresentano la stessa religione in un Paese non costituisce un numero grande. Ma, allo stesso tempo, bisogna riconoscere come valore anche le manifestazioni culturali, le identità culturali dei popoli d’Europa che a volte sono caratterizzate da una religione, anche da una comunità cristiana specifica. Pensiamo, per esempio, a singoli popoli dell’Est europeo con maggioranza ortodossa: è evidente che il valore di queste comunità è prezioso e anche in grado di rafforzare la coesione e il funzionamento di una società.

D. – All’incontro di Minsk è stata decisa una collaborazione concreta tra cristiani e ortodossi?

R. – Ma cattolici e ortodossi stanno già collaborando in molti Paesi, stanno collaborando anche nella vita pubblica, quando si tratta della difesa di questi valori umani fondamentali.

D. – A conclusione dell’incontro, è stato firmato un messaggio finale. Come se ne potrebbero riassumere i punti più importanti?

R. – Il messaggio finale conferma proprio questo fatto, che alla luce di Gesù Cristo, della sua Persona e del suo insegnamento, vediamo profondamente la verità sull’uomo, sull’essere umano, sulla comunità umana, e che dobbiamo rinforzare quei valori che vediamo alla luce della nostra fede ma che sono valori oggettivi e comuni a tutta l’umanità. Cerchiamo di rispettare le comunità delle diverse tradizioni, oltre a collaborare anche nella vita sociale, nella vita culturale per promuovere questi valori riconosciuti alla luce della nostra fede.

D. – Dove, quando e su quale tema si terrà il prossimo incontro cattolico-ortodosso?

R. – Abbiamo accettato con gioia l’invito del cardinale André Vingt-Trois di andare a Parigi. Quindi, vogliamo organizzare il nostro prossimo Forum nell’autunno 2016. Come tema principale sembra già delinearsi la questione delle migrazioni; ma alcuni aspetti concreti saranno ancora ulteriormente precisati.








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