2014-06-06 15:34:00

Briefing di p. Lombardi su incontro di pace in Vaticano


Si svolgerà nei Giardini Vaticani, con inizio verso le 18.30 di domenica prossima, l’atteso incontro di preghiera per la pace in Medio Oriente, proposto da Papa Francesco ai presidenti di Israele e Palestina, Shimon Peres e Mahmoud Abbas. A presentarlo ai media, sono stati il custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, e il direttore della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi. Il servizio di Giancarlo La Vella:

Sarà Papa Francesco ad accogliere, nella Casa Santa Marta in Vaticano i protagonisti dell’attesa giornata di preghiera per la pace in Terra Santa: i due presidenti, l’israeliano Simon Peres, il palestinese Mahmoud Abbas, e il Patriarca ortodosso ecumenico, Bartolomeo I. Poi, l’inizio del cerimoniale in un giardino nelle vicinanze dei Musei Vaticani, scelto come sede del rito. L’invocazione per la pace in Medio Oriente – ha detto padre Lombardi – seguirà tre ritualità diverse ispirate alle religioni ebraica, cristiana e islamica. Saranno lette preghiere in varie lingue, a cui seguiranno le locuzioni dei quattro protagonisti. Verrà piantato un ulivo, simbolo per eccellenza di pace. Infine, il trasferimento nella vicina Accademia delle Scienze per un incontro privato. Sul senso di questa iniziativa chiesta da Papa Francesco durante il recente viaggio in Terra Santa, sentiamo padre Pierbattista Pizzaballa:

“E’ un momento di invocazione, di preghiera ma soprattutto di invocazione a Dio per il dono della pace. E’ una pausa rispetto alla politica: il Santo Padre non vuole entrare in questioni politiche del conflitto israelo-palestinese, invitando anche i politici a fare anch’essi una pausa per guardare in alto e poi dall’alto anche guardare la realtà della Terra Santa”.

I due presidenti saranno accompagnati dai rispettivi staff, ma non da rappresentanti politici, proprio nel rispetto dello scopo dell’iniziativa: mettere da parte le logiche umane della politica per far sì che due popoli in eterno conflitto si incontrino attraverso due alti rappresentanti, per chiedere a Dio il bene della pace. Ancora padre Pizzaballa:

“Non è un incontro di preghiera interreligioso. È un incontro di invocazione della pace dei popoli palestinese e israeliano che sono composti da ebrei, cristiani, musulmani. Ci saranno anche drusi”.

E a sottolineare con ancora più gli intenti di questo incontro, padre Federico Lombardi, all’inizio del briefing ha ricordato le parole di Papa Francesco con cui in Terra Santa ha invitato israeliani e palestinesi in Vaticano. Parole intense e significative:

“Tutti desideriamo la pace. Tante persone la costruiscono ogni giorno con piccoli gesti. Molti soffrono e sopportano pazientemente la fatica di tanti tentativi per costruirla e tutti – specialmente coloro che sono posti al servizio dei propri popoli – abbiamo il dovere di farci strumenti e costruttori di pace, prima di tutto nella preghiera. Costruire la pace è difficile, ma vivere senza pace è un tormento. Tutti gli uomini e le donne di questa terra e del mondo intero ci chiedono di portare davanti a Dio la loro ardente aspirazione alla pace”.








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