Papa Francesco abbraccia oggi il mondo sportivo italiano. Nel pomeriggio in Piazza San Pietro l’incontro del Pontefice con il Csi, nel 70° di fondazione dell’organizzazione, e con tutte le società affiliate. Già dalle prime ore del giorno la piazza e Via della Conciliazione, trasformate per l’occasione in un grande campo di gioco, sono piene di ragazzi in attesa di salutare il Santo Padre. Il servizio di Giancarlo La Vella:
“Viva Papa Francesco! Viva Papa Francesco!"
E’ un clima di festa e serenità quello con cui tanti giovani e meno giovani affiliati alle società del Centro Sportivo Italiano stanno aspettando l’incontro con Papa Francesco, quasi a voler sottolineare che sport e gioia costituiscono un connubio imprescindibile. Dopo la Messa celebrata stamani dal segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino, in tanti si sono riversati in via della Conciliazione e protagonisti sono diventati il basket, la pallavolo, il ping-pong, la corsa e tante altre attività allestite per l’occasione. Un clima che riconferma in qualche modo il motto di de Coubertin dell’importante è partecipare più che vincere. E lo stesso Papa Francesco recentemente ha dato un valore aggiunto allo sport, affermando che è meglio una sconfitta pulita che una vittoria sporca. Ascoltiamo la testimonianza di un giovane aderente al Csi:
“Credo che questa sia la motivazione, per cui noi come Csi proponiamo l’attività sportiva: rendere pulito un mondo che, a volte, non lo è, con l’esempio, con il nostro lavoro quotidiano, cercando di insegnare ai ragazzi che l’importante è esserci, l’importante è mettersi in gioco e l’importante è cadere e rialzarsi. La vittoria, infatti, viene dopo, se viene”.
Il Csi ha 70 anni, ma rimane giovane e al passo con i tempi proprio portando avanti con sempre più forza i valori più veri e positivi dello sport e con l’emozione dell’imminente incontro con Papa Francesco. Un altro membro del Csi:
“L’emozione è quella di essere nel primo evento del Csi a Piazza San Pietro, dopo quelli storici degli anni scorsi; e portare un gruppo di giovani al seguito, con i genitori e tutto, è una grande emozione. Lo sport dovrebbe essere il veicolo, che avvicina tutti quanti alla fede”.
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