2014-06-20 13:18:00

Papa: inaccettabili persecuzioni per fede. Dolore per i cristiani


La libertà religiosa è un diritto fondamentale inerente la dignità umana ed è un indicatore di sana democrazia e legittimità dello Stato. Dunque, è incomprensibile che permangano nel mondo persecuzioni e guerre in nome della fede. E’ quanto in sintesi ha espresso il Papa ricevendo i partecipanti al Convegno internazionale sulla libertà religiosa in corso alla Lumsa. Parole forti e cariche di dolore in particolare per i martiri cristiani. Il servizio di Gabriella Ceraso:

Ogni essere umano è un cercatore della verità sulla sua origine, sul suo destino, sulla sua storia. Le domande che sorgono dal suo intimo, insopprimibili perchè connaturate alla persona, sono ”domande religiose”, spiega il Papa, che “hanno bisogno della libertà religiosa per manifestarsi pienamente” e per riflettere la dignità umana che è in questa ricerca di verità:

“La libertà religiosa non è solo quella di un pensiero o di un culto privato. E’ libertà di vivere secondo i principi etici conseguenti alla verità trovata, sia privatamente che pubblicamente. Questa è una grande sfida nel mondo globalizzato, dove il pensiero debole abbassa anche il livello etico generale, e in nome di un falso concetto di tolleranza si finisce per perseguitare coloro che difendono la verità sull’uomo e le sue conseguenze etiche”.

Ma la libertà religiosa ha anche riflessi sociali e politici e se recepita in Costituzioni e leggi, ricorda il Papa, favorisce lo sviluppo di "rapporti di mutuo rispetto tra Confessioni" e una loro sana collaborazione con la società, "senza confusione di ruoli e senza antagonismi”:

“Gli ordinamenti giuridici, statuali o internazionali sono chiamati pertanto a riconoscere, garantire e proteggere la libertà religiosa, che è un diritto intrinsecamente inerente alla natura umana, alla sua dignità di essere libero, ed è anche un indicatore di una sana democrazia e una delle fonti principali della legittimità dello Stato”

Per questo risulta “incomprensibile e preoccupante”, aggiunge Francesco, che tutt’oggi nel mondo chi professa pubblicamente la propria fede sia discriminato:

“È inaccettabile che addirittura sussistano vere e proprie persecuzioni per motivi di appartenenza religiosa! Questo ferisce la ragione, attenta alla pace e umilia la dignità dell’uomo”.

Quindi, il riferimento del Papa va ai cristiani, a più di 1700 anni, ricorda, dall’editto di Costantino che concedeva loro libertà di confessione :

"E’ per me motivo di grande dolore constatare che i cristiani nel mondo subiscono il maggior numero di tali discriminazioni. La persecuzione contro i cristiani oggi è addirittura più forte che nei primi secoli della Chiesa, e ci sono più cristiani martiri che in quell’epoca"

L’auspicio conclusivo di Francesco ai suoi interlocutori è dunque di contribuire, con le loro giornate di studio, a "illustrare con profondità e rigore le ragioni che obbligano ogni ordinamento giuridico a rispettare e difendere la libertà religiosa”.








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