2014-07-02 16:11:00

Il Molise attende il Papa, un cuore nuovo su valori antichi


Sabato 5 luglio Francesco si recherà in visita pastorale nelle diocesi di Campobasso e Isernia. Ad aprire la densa giornata sarà l’incontro del Papa con il mondo del lavoro e dell'industria, nell'Ateneo molisano. "La scelta di far convergere un'ampia rappresentanza dei lavoratori di questa Regione nel mondo universitario - spiega Nicola Lalli, Responsabile della Pastorale Sociale e del Lavoro - si fonda sulla convinzione che sia la formazione il viatico giusto per poter poi muovere le mani in maniera giusta. La mente e le mani unite in un coro solo per cercare un nuovo sistema per lavorare bene e con dignità, questa è la linea progettuale su cui vogliamo che il Molise venga rilanciato a livello nazionale. Solo così si possono insomma combattere le contraddizioni di questa terra". 

La popolazione del Molise, 320mila abitanti in 137 Comuni, ha un Pil pro-capite di 21mila euro, tra i più alti del Meridione. "Eppure c'è una forte depressione socio-economica, la spesa sanitaria è molto alta, la disoccupazione giovanile (20-29 anni) e del 30%", precisa Lalli. "Ci sono poi i giovani scoraggiati, quelli ci preoccupano moltissimo, abbandonano la ricerca, vanno fuori regione oppure restano alle dipendenze della famiglia d'origine che si riduce ad essere il primo welfare della regione". 

La terra che il Papa visiterà, dal punto di vista dei settori produttivi, tutti in grande crisi, si distingue tra la zona adriatica in cui sono insediate l’industria pesante e agroalimentare; c'è poi la zona che si affaccia sul Matese, che vanta 'l’oro bianco' delle mozzarelle e la tradizione storico-archeologica legata al Sannio, e infine c'è la zona manifatturiera tessile, verso Isernia, dove l’artigianato si intreccia con l’industria di grandi marchi internazionali. “Qui il cuore è nuovo ma i valori sono antichi", ripete a mo' di slogan Lalli. "Bisogna valorizzare la nostra identità. Speriamo che lo stabilimento della Fiat di Termoli non venga chiuso. Noi stiamo aprendo, insieme ai sindacati, una grande vertenza per un progetto Molise di vera riqualificazione. ma certo, bisogna lavorare in rete, e qui non sempre è facile. C’è spesso una mancanza di responsabilità, sia nel pubblico che nel privato. C'è da far capire ai giovani che il settore agricolo può essere il nostro futuro. E possiamo lavorare tanto su questo fronte. E non dimentichiamoci che, anche se viviamo in un territorio periferico, ai margini delle principali arterie di comunicazione, l’accoglienza è una delle migliori armi che il popolo molisano ha a disposizione per cercare di far comprendere che le bellezze del Molise vanno condivise, così come le sofferenze. Ci aspettiamo dal Papa un grosso segnale in questo senso". 

Nel pomeriggio, prima dell'arrivo a Isernia, Francesco farà tappa al Santuario di Castelpetroso, costruito nel luogo dove la Vergine addolorata, insieme con il figlio morto, apparve il 22 marzo 1888 a due pastorelle del luogo nel giovedì di Passione. Qui il Papa incontrerà i 20mila giovani attesi. "Maria ci insegna ad offrire il proprio dolore a Dio - spiega Don Massimo Muccillo, Rettore della Basilica - perché dall'offerta della propria pena noi speriamo da Dio la risposta di salvezza". E racconta del primo miracolo che qui si è compiuto al figlio di un conte malato di tubercolosi, dei polacchi che furono i primi a finanziare i lavori del Santuario, la cui prima pietra fu posta il 26 settembre del 1890, e dell'enorme contributo da parte degli emigranti molisani che, prima di partire per cercare lavoro nelle Americhe o nel Nord Europa, si affidavano alla protezione della Madonna. "Anche da lontano, tuttora, continuano a esprimere concretamente la riconoscenza a MariaPossa con questa visita risplendere il dono della speranza che Francesco non solo predica con le parole ma incita continuamente anche con i suoi gesti".








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