2014-07-06 19:08:00

Il Papa a Isernia: la misericordia è profezia di un mondo nuovo


San Celestino V, come San Francesco, ha sentito il bisogno di dare al popolo la cosa più grande: “La misericordia del Padre, il perdono”. Lo ha ricordato Papa Francesco nell’ultimo discorso della sua visita in Molise: quello pronunciato durante l’incontro con la cittadinanza nella piazza della Cattedrale di Isernia, nel corso del quale ha anche indetto l’Anno giubilare Celestiniano. Quindi la partenza e il rientro in Vaticano. Il servizio di Debora Donnini:

“La misericordia di Dio rinnova il mondo”. Ruota attorno a questo il discorso che Papa Francesco rivolge alla cittadinanza di Isernia, dove nel 1215 nacque proprio Pietro da Morrone che, eletto Papa, prese il nome di Celestino V. Lui e San Francesco d’Assisi, sottolinea il Papa, hanno avuto “un senso fortissimo della misericordia di Dio”. Conoscevano entrambi la società del loro tempo con le sue grandi povertà e avevano la stessa forte compassione di Gesù per tante persone affaticate e oppresse. “Ma – rileva Papa Francesco – non si limitavano a dispensare buoni consigli”, “loro per primi hanno fatto una scelta controcorrente” affidandosi “alla Provvidenza del Padre”  e “hanno sentito il bisogno di dare al popolo la cosa più grande, la ricchezza più grande: la misericordia del Padre, il perdono”:

“La misericordia, l’indulgenza, la remissione dei debiti, non è solo qualcosa di devozionale, di intimo, un palliativo spirituale, una sorta di olio, che ci aiuta ad essere più soavi, più buoni. No! E’ la profezia di un mondo nuovo, misericordia è profezia di un mondo nuovo in cui i beni della terra e del lavoro siano equamente distribuiti e nessuno sia privo del necessario, perché la solidarietà e la condivisione sono la conseguenza concreta della fraternità”.

Così si svela il significato dell’Anno giubilare Celestiniano che il Papa dichiara aperto e durante il quale “sarà spalancata per  tutti la porta della divina misericordia”. Non si tratta di una fuga dalla realtà ma è “la risposta che viene dal Vangelo”:

“L’amore come forza di purificazione delle coscienze, forza di un rinnovamento dei rapporti sociali, forza di progettazione per un’economia diversa, che pone al centro la persona, il lavoro, la famiglia, piuttosto che il denaro e il profitto”.

“Questa strada non è quella del mondo”: “non siamo dei sognatori”, dice Papa Francesco, sottolineando però con forza che “questa strada è quella buona per tutti”. E  poiché “sappiamo che siamo peccatori” e che siamo sempre tentati di non seguirla, “ci affidiamo alla misericordia di Dio” e ci impegniamo a compiere frutti di conversione e di misericordia:

“Queste due cose: convertirsi e fare opere di misericordia. Questa è proprio la musica, per così dire, di quest’anno, di quest’anno giubilare, di questo anno Celestiniano”.








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