Senza lavoro per i giovani l’Italia è finita. Così il capo dello stato Napolitano,
in occasione della visita a Monfalcone, dove è intervenuto alla mostra sulla Grande
Guerra. E stasera Napolitano parteciperà nel sacrario di Redipuglia al concerto del
Maestro Muti. Per la politica intanto quella che si apre domani è una settimana importante
per le riforme. Servizio di Giampiero Guadagni
Un filo rosso, neppure troppo sottile, lega il passato al presente. Il capo dello
Stato ne è consapevole: a Monfalcone, commemorando i cento anni dallo scoppio della
Grande Guerra, ricorda che l’Italia uscì da quel conflitto trasformata socialmente
e moralmente. Ma non rimane sorpreso, Napolitano, quando nel successivo piccolo bagno
di folla, le persone gli chiedono conto della guerra di oggi, quella sul fronte della
disoccupazione, soprattutto giovanile. L’Italia è finita senza lavoro per i giovani,
è la risposta del presidente della Repubblica. Stasera la commemorazione della prima
guerra mondiale continua nel Sacrario di Redipuglia, il sacello dei caduti italiani
del 15-18, con il concerto evento del Maestro Riccardo Muti che dirige la Messa da
Requiem di Verdi. Un’occasione per rilanciare un messaggio caro a Napolitano: solo
un’Europa davvero unita può metterci al riparo dal ripetersi di simili orrori. Europa
che in queste settimane è al centro del dibattito politico: l’Italia dal primo luglio
ha la presidenza dell’Unione. Un semestre che il premier Renzi vuole dedicare alla
crescita accelerando le riforme, anche quelle istituzionali. Dopo l’incontro dei giorni
scorsi con Berlusconi, giudicato positivo, Renzi domani è in programma un confronto,
che si annuncia difficile, con il Movimento 5 Stelle sulla nuova legge elettorale
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