2014-07-08 16:00:00

Libertà: tema della Sagra Musicale Umbra 2014. Oggi la presentazione.


E’ dedicata al tema della “Libertà” l’edizione 2014 della Sagra Musicale Umbra, che si svolge a Perugia e in altri centri della regione dal 6 al 14 settembre. Si tratta di uno dei festival più antichi d’Europa, è infatti alla sua 69.esima edizione, e ha l’obiettivo di incentivare la musica di ispirazione sacra. Per la seconda volta, quest’anno al festival si accompagna il concorso per il "Premio Francesco Siciliani": i candidati sono invitati a mettere in partitura la preghiera del Padre Nostro. Del legame  tra il tema della libertà e la preghiera che Cristo ci ha insegnato, ci parla, nell’intervista di Adriana Masotti, il direttore artistico della Sagra Musicale Umbra, Alberto Batisti:

R. – La suggestione di creare un percorso musicale-artistico intorno a questo tema, mi è venuta dal testo del “Pater Noster”: l’ultimo verso del Pater Noster recita - come tutti sanno - “líbera nos a malo”. Questa liberazione dal male, liberazione dell’oppressione, liberazione dell’uomo in senso sia spirituale, ma anche in senso civile naturalmente, ha creato nei secoli pagine illustri, importanti, toccanti, che hanno interpretato in musica questo grande afflato. Ed è per questo che la Sagra Musicale 2014 si svolge in dialogo fra l’aspirazione religiosa, spirituale, intima della liberazione dal male e quella della liberazione dell’uomo da ogni forma di oppressione e di tirannia. Quindi ci saranno musiche – ad esempio – della Rivoluzione Francese, che hanno per la prima volta avuto il coraggio di intonare la parola “libertà” in composizioni musicali; ci sarà un’opera di Mozart, che è un capolavoro di inno alla libertà, alla tolleranza, alla giustizia, alla clemenza, che è il “Ratto dal Serraglio”; ci sarà naturalmente il concerto finale di premiazione del Concorso Francesco Siciliani, con i tre “Pater Noster” selezionati da una giuria su 146 partiture provenienti da tutto i mondo.

D. – Mi sembra di capire che la Sagra Musicale Umbra abbia una doppia valenza: la valorizzazione, la riscoperta di capolavori del passato, ma anche il favorire e presentare produzioni contemporanee.  Su questo vuol dirci qualcosa: c’è interesse negli artisti di oggi?

R. – C’è un enorme interesse! Se pensiamo che la prima edizione vide la partecipazione da tutti i continenti di più di 200 compositori; quest’anno è diminuita la partecipazione – sono 146 – ma si è alzata molto la qualità. Quindi l’aspirazione a confrontarsi col sacro, attraverso anche i linguaggi più aggiornati della musica, è largamente diffusa. Questo Concorso è davvero – direi – una delle punte di diamante di una nuova apertura, di una rigenerazione dell’aspirazione musicale nel territorio sacro.

D. – C’è altrettanto interesse da parte della gente?

R. – Sì! Teniamo anche conto che questo Festival si muove in tutta l’Umbria, in luoghi straordinariamente suggestivi, stupendi. Basti pensare al concerto finale del Concorso che si svolgerà nientemeno che nella Basilica Superiore di San Francesco ad Assisi… La presenza in Umbria di tanti turisti e di tanti pellegrini che - dal 1937 – seguono con passione questo percorso ci conforta ad andare avanti e a inventare sempre nuovi itinerari, che sono dei veri e propri pellegrinaggi, nei luoghi dell’arte attraverso la musica.

D. – Una parola, per finire, sul contributo che le capacità del territorio offrono a questo Festival…

R. – C’è un grande affetto innanzitutto: un affetto storico, perché il Festival nasce nel ’37 ed è tra i più antichi d’ Europa. Ha prodotto momenti di grande scoperta di partiture che erano cadute nel dimenticatoio, ha dato slancio a nuovi compositori, ha fatto ascoltare meravigliosi capolavori in prima esecuzione assoluta. E’ un contesto culturale e sociale molto ben arato negli anni e che, negli ultimi tempi, sta ritrovando una sua nuova freschezza. In particolare sono reduce ora dalla presentazione del programma in una conferenza stampa pubblica col Comune e la Regione, ed ho sentito intorno a me un affetto specialissimo che lega a queste iniziative davvero lo spirito più profondo della storia e dello spirito di questa regione. 








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