2014-07-08 16:08:00

Il vescovo di Verdun: mai più la guerra!


“Il tempo della commemorazione è anche il tempo in cui si promuove la pace”: è quanto scrive mons. Francis Maupu, vescovo di Verdun e già presidente della Commissione episcopale francese per la Giustizia e la pace. Nella newsletter mensile diffusa in questi giorni, il presule si sofferma sulle commemorazioni della prima Guerra mondiale - nota in Francia come la “Der des der”, ovvero “dernière des dernières (guerres)”, “la fine di tutte le guerre” – che ricorrono in questo periodo storico, a cento anni dall’attentato di Sarajevo che segnò l’inizio del conflitto. “Fare memoria della Grande Guerra – scrive mons. Maupu – significa ritrovare alcune immagini: le file dei soldati che vanno al fronte e i gruppi che ritornano, sempre meno numerosi; lo sguardo vuoto di coloro che hanno visto l’indicibile; gli ostaggi fucilati, i civili massacrati, i villaggi incendiati”.

“Mai più! è l’auspicio che si esprime – sottolinea il presule – Ma sfortunatamente la pace non è così spettacolare come la guerra”, tanto più che “difficili da formulare in assenza di conflitto, le parole di pace lo sono ancora di più in tempo di guerra”. Quindi, mons. Maupu ricorda la figura di Benedetto XV, colui che definì la Grande Guerra una “inutile strage” e che si rivolse ai Paesi belligeranti, esortandoli a “sostituire la forza materiale delle armi con la forza morale del diritto”.

Il Pontefice, ricorda poi il vescovo di Verdun, “organizzò la pastorale dei soldati, il sostegno agli orfani di guerra, propose lo scambio di prigionieri”: gesti e parole, evidenzia mons. Maupu, che ancora oggi risuonano “più giuste di tanti vibranti discorsi dei politici dell’epoca”. Di qui, l’interrogativo finale posto dal presule: “Abbiamo misurato la distanza tra il mondo come sarebbe potuto essere, se il Papa fosse stato ascoltato, e il mondo come è in realtà; ora chiediamoci se una meditazione realistica può, oggi, nutrire la speranza”. (I.P.)








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