2014-07-14 16:24:00

Istat: poveri 10 milioni di italiani, mai così tanti dal 2005


In Italia 10 milioni e 48 mila persone vivono in povertà relativa, pari al 16,5% della popolazione. Tra questi 6 milioni e 20 mila sono poveri assoluti. Lo rileva l’Istat nel rapporto reso noto oggi. Aumenta dunque il numero di poveri assoluti. Su questo dato si sofferma al microfono di Fabio Colagrande, l’economista Cristiano Gori, docente di Politiche Sociali alla Cattolica di Milano:

R. - Povertà assoluta vuol dire che si è privi delle risorse minime per quella che l’Istat definisce una vita minimamente decente. Quindi parliamo di abitazioni con servizi minimi, vestiario, possibilità di trasporti, alimentazione adeguata. Oggi sono il 9,9 percento delle persone in Italia; nel 2007 erano il 4,1. L’altro punto da evidenziare è il rapporto della Caritas Italiana sulle politiche contro la povertà. La Caritas Italiana, nel rapporto presentato venerdì, ha detto che davanti all’esplodere di questo fenomeno, in questi anni in Italia non è stata fatta nessun tipo di politica di contrasto.

D. - Il potere d’acquisto delle famiglie come si può risollevare?

R. - Si può risollevare, innanzi tutto, con dei trasferimenti monetari adeguati alle famiglie più povere. Tra l’altro, la giustizia sociale e l’efficienza economica procedono di pari passo: se lei vuole riattivare l’economia deve trasferire risorse alle persone che spenderanno queste risorse, non che le risparmieranno. E chi sono quelli che spendono tutto quello che ricevono? I poveri, proprio perché non hanno spazio per risparmiare.

D. - Da qui l’introduzione, che la Caritas ha proposto con forza, del reddito di inclusione ...

R. - Reddito di inclusione vuol dire che a tutte le persone in povertà assoluta si assicura la possibilità di arrivare ad un livello minimo di vita. Le strade sono due. La prima è quella di tamponare il bisogno economico, la seconda è di dare gli strumenti per costruirsi un percorso di vita diverso.

D. - Aumentano i minori poveri assoluti e aumenta la povertà assoluta, specie nel Sud ...

R. - È vero che aumentano i minori, ma questo perché sono sempre più povere le famiglie giovani. Prima della crisi, la povertà in Italia era prevalentemente un problema di anziani. Dopo la crisi è ancora un problema di anziani, ma sempre di più di famiglie giovani che quindi hanno figli. Rispetto al Sud dove cresce molto, l’altra grande novità della crisi è che una volta tutti noi pensavamo: “Si, ma in fondo al Nord, quello della povertà assoluta, della vera povertà è un fenomeno di nicchia”; oggi non lo è più. Quindi in questi anni la povertà si è radicata ulteriormente al Sud, dove già c’era, e ha rotto gli argini, dove prima era in un angolo, cioè al Nord.








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