2014-07-20 15:44:00

Immigrazione. Acnur: serve una politica di soccorso europea


Sono 29 e non 19, come reso noto inizialmente, le persone morte per asfissia sul barcone con a bordo 400 immigrati soccorsi sabato scorso nel canale di Sicilia. Tra le vittime anche un bambino di un anno. Intanto, il portavoce dell’Alto Commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite, Carlotta Sami,  sollecita un’iniziativa Europea che segua il modello di soccorso italiano. Massimiliano Menichetti l’ha intervistata:

R. – Vediamo sempre di più gli effetti di questi conflitti e dell’instabilità di regioni anche molto vicine all’Europa, manifestarsi attraverso un numero sempre maggiore di profughi che cercano di arrivare in Europa, rischiando purtroppo la vita nel Mediterraneo, e in condizioni sempre peggiori, perché i trafficanti si stanno affrettando a mandare la gente in mare, forse con il timore che questo traffico possa arrestarsi … Vediamo sempre più spesso che i profughi che arrivano hanno ferite di arma da fuoco, sono stati picchiati e costretti a salire su questi barconi che sono sempre più affollati e in condizioni veramente disumane.

D. – Ma perché? Che cosa succede – in base alle vostre informazioni – proprio nei luoghi di partenza, quando queste persone si imbarcano per tentare il tutto per tutto e attraversare il Mediterraneo?

R. – Molti rifugiati ci raccontano queste costrizioni a salire su barconi che chiunque capirebbe che vadano ad affondare da lì a poco. Quindi, talvolta i profughi si rifiutano di salire. Abbiamo persone che sono arrivate anche con ferite gravi.

D. – In questa situazione, in sede europea ancora non si riesce a trovare l’accordo per il commissario alla politica estera: anche qui, bisognerebbe sbloccare questo nodo …

R. – Sicuramente, noi ce lo auguriamo e il nostro lavoro è un lavoro continuo: veramente continuo, in tutte le possibili sedi, affinché si dia innanzitutto una priorità massima, si rafforzi addirittura ciò che l’Italia ha iniziato a fare nel Mediterraneo; che lo si rafforzi e che questo diventi un’operazione europea, perché vediamo che adesso con il numero altissimo di barche in arrivo, si fa fatica ad arrivare in tempo. Poi, l’altro punto su cui, come Alto Commissariato per i Rifugiati, stiamo insistendo moltissimo con ogni Stato dell’Unione, è di dare possibilità a questi rifugiati di arrivare direttamente, senza dover attraversare il mare, con programmi di ammissione umanitaria, rafforzando i ricongiungimenti familiari, e via discorrendo.

D. – Dal vostro punto di vista – non assolutamente un giudizio politico – funziona la strategia “Mare Nostrum”?

R. – Funziona, perché mai – mai! – nella storia, quantomeno del Mediterraneo, ma neanche altrove, sono state salvate così tante persone in mare e sono state evitate morti. Ma la situazione comunque è drammatica: è grave. Abbiamo più di 80 mila persone arrivate in sei mesi e purtroppo, facendo un triste conteggio degli ultimi incidenti, temiamo che ci siano già stati più di 700 morti, dall’inizio dell’anno …








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