2014-07-21 19:59:00

Obama sul Boeing abbattuto in Ucraina: bisogna fare verità


Sulla tragedia del Boeing malese "dobbiamo garantire  che emerga la verità e che esista la responsabilità". A dichiararlo è il presidente americano Obama, intervenendo alla Casa Bianca anche sulla questione ucraina. Se la Russia continua ad appoggiare i separatisti "il costo per il suo comportamento potrà solo aumentare", ha aggiunto. Obama ha poi sottolineato che "c'è bisogno di un accesso immediato all'area dell'impatto per  portare a termine un'indagine aperta, immediata e trasparente”. Da parte sua il presidente russo, Putin, in un videomessaggio ha promesso che "la Russia farà tutto quanto in suo potere affinché il conflitto passi da una fase militare a una fase di negoziati pacifici attraverso canali esclusivamente diplomatici". Intanto in Ucraina sono 272 i corpi recuperati sul luogo dove la scorsa settimana è precipitato il Boeing-777 della Malaysia Airlines. Secondo fonti di stampa, alcuni inquirenti olandesi sarebbero sul luogo della sciagura. Stamani nell’area sono ripresi scontri tra i filorussi e l’esercito ucraino. Il servizio di Giuseppe D’Amato

 

Le operazioni di recupero delle salme vanno avanti. Le ultime raccolte sono state poste su un secondo treno con vagoni frigoriferi. Tre specialisti olandesi ne hanno esaminate alcune. All’appello mancano una decina di corpi. Probabilmente i due treni viaggeranno appena possibile verso Kharkov, la seconda città ucraina, dove è sito un aeroporto internazionale e dove si trovano altri esperti giunti dall’estero. Il presidente Poroshenko ha assicurato che i suoi uomini non si avvicineranno alla zona del disastro, circa una cinquantina di chilometri quadrati vicino a Shaktiarsk. Lì i separatisti continuano a garantire una precaria sicurezza. Kiev propone che sia l’Olanda a gestire la Commissione di inchiesta internazionale. Nel capoluogo Donetsk, intanto, si combatte in alcuni quartieri periferici e vicino all’aeroporto. Situazione più o meno simile a Lugansk e nei pressi di Gorlovka l’altra città ancora occupata dai separatisti. Gli scontri sono durissimi con parecchie perdite umane.

Su come si vive in Ucraina dopo la tragedia dell'aereo malese abbattuto sentiamo al microfono di Benedetta Capelli, la giornalista Olga Tokariut della tv ucraina Hromadesk, raggiunta telefonicamente a Kiev:

R. – Nonostante l’attenzione di tutto il mondo sia adesso concentrata sulla caduta dell’aereo, anche nei dintorni continuano i combattimenti tra le forze ribelli filorusse e le forze dell’esercito ucraino. Oggi, abbiamo sentito molte notizie secondo le quali a Donetsk, la città più grande di quella regione al momento occupata da separatisti, ci sono degli spari. Poi, anche un’altra città molto grande è Lugansk, che conta mezzo milione di abitanti, praticamente al confine con la Russia. Anche a Lugansk da giorni si continua a combattere e l’amministrazione della città dice alla gente di restare nelle case e di non uscire neanche in strada. Tantissima gente è già andata via da quella città, è scappata, perché si corre un grande rischio per la vita. Intanto, il governo e l’esercito ucraino dicono che i ribelli al momento si trovano in queste città. Dall’altra parte, i ribelli rispondono che è l’esercito ucraino che sta bombardando quei luoghi… Quello che voglio dire è che in realtà è difficilissimo capire che cosa succede, perché i giornalisti non possono lavorare liberamente, lì, perché rischiano di essere presi in ostaggio.

D. – Per quanto riguarda il Boeing, si parla molto di questa inchiesta: il premier ucraino Yatsenyuk ha detto che l’Ucraina è disposta a cedere il controllo dell’indagine anche all’Olanda…

R. – L’apertura del governo ucraino c’era dall’inizio. Il problema finora era che i ribelli non consentivano l’accesso agli esperti internazionali nella zona dov’è caduto l’aereo. Il territorio della catastrofe è molto esteso: pezzi dell’aereo e i corpi delle persone sono caduti in un raggio abbastanza ampio. Ci sono poi comunque molti timori che già il luogo della caduta sia contaminato, perché starebbero togliendo dall’area della catastrofe oggetti personali, pezzi dell’aereo… Sicuramente, sarà difficile per la comunità internazionale contare su un’inchiesta indipendente.

D. – Questa vicenda può isolare ancora di più Putin, che comunque è al centro delle critiche per quanto accaduto in Ucraina?

R. – C’è la percezione, certo, che Putin sia sempre più isolato. D’altro canto, non dobbiamo dimenticare che anche all’interno dell’Unione Europea ci sono voci più o meno discordanti nei confronti della Russia. Interessante sarà questo vertice di domani dell’Unione Europea: vedremo quale sarà il risultato e se ci sarà una decisione in merito all’imposizione di nuove sanzioni alla Russia.

D. – La vicenda del Boeing anche in Ucraina ha toccato molto la popolazione…

R. – Sicuramente. Per molti ucraini, nonostante negli ultimi mesi si stia vivendo una situazione di guerra – una guerra non dichiarata – è stato uno shock quello che è successo al Boeing, con la morte di 80 bambini innocenti, di tutti questi passeggeri che avevano nulla a che fare con questo conflitto. Anche i cittadini di Kiev e di molte altre città ucraine hanno espresso la loro solidarietà e il loro lutto: sono andati a mettere fiori all’ambasciata d’Olanda a Kiev, all’ambasciata della Malesia, all’ambasciata australiana… In molte città, si sono svolte preghiere per le vittime di questa tragedia. Per gli ucraini è stato uno shock come per tutto il resto del mondo. Circola un’opinione condivisa: che forse questa tragedia farà sì che il mondo sia più attento a quello che accade in Ucraina, delle minacce alla sicurezza non solo dell’Ucraina, ma a quella europea e mondiale.








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