2014-07-21 13:06:00

Tunisi: governo chiude moschee e media che incitano alla jihad


Una serie di misure restrittive, fra cui la chiusura di moschee e mezzi di comunicazione accusati di propaganda al Jihad sono state annunciate dal governo di Tunisi in seguito alla morte di 15 soldati in un attacco armato sul monte Chaambi, dove l’esercirto è impegnato in combattimenti con un gruppo accusato di vicinanza ad al-Qaeda.

In un comunicato, ripreso dall'agenzia Misna, l’esecutivo annuncia la chiusura immediata delle moschee che esulano dalla supervisione del ministero degli Affari religiosi fino alla nomina di nuovi responsabili per gli stessi luoghi di culto e di quelle in cui l’uccisione dei soldati è stata celebrata. Imposta la chiusura anche a radio e televisioni prive di licenza che, secondo le autorità, si sono trasformate in spazi per promuovere il Takfir (atto di dichiarare una persona “infedele”) e l’appello al Jihad. Nella nota, a firma del primo ministro Mehdi Jomaa, si precisa che la sanzione si applica in particolare alla radio religiosa Nour e all’emittente tv al-Insen.

L’esecutivo preannuncia anche misure analoghe a carico delle pagine Internet che incitano al Jihad e al Takfir e ammonisce: chiunque denigrerà le istituzioni di sicurezza e militari sarà perseguito nei termini di legge. (R.P.)








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