2014-07-24 08:07:00

Messaggio del card. Filoni alla Plenaria dell'Africa orientale


Un invito a ricordare le vittime innocenti che soffrono per i conflitti e le guerre nella regione è stato rivolto dal card. Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli ai delegati della 18.ma Assemblea plenaria dell’Associazione dei membri delle Conferenze episcopali dell’Africa orientale (Amecea). L’appello è contenuto in un messaggio — firmato anche dal segretario del dicastero mons. Savio Hon Tai Fai — che è stato letto dal nunzio apostolico in Zambia e Malawi, mons. Julio Murat, in occasione della cerimonia di apertura dei lavori, in corso fino al 26 luglio a Lilongwe.

Nella capitale del Malawi per dieci giorni più di 250 presuli — provenienti oltre che dal Paese ospitante anche da Eritrea, Etiopia, Kenya, Sudan, Sud Sudan Tanzania, Uganda e Zambia — si stanno confrontando sul tema «La nuova evangelizzazione attraverso la conversione e la testimonianza della fede cristiana». E nel farlo, esorta il prefetto di Propaganda fide, non possono dimenticare la drammatica situazione di intere regioni dove le persone «soffrono per conflitti e guerre» che, tra l’altro, «ostacolano le attività missionarie e la promozione dello sviluppo umano nella regione». Da qui l’invito a chiedere al Signore risorto, attraverso la preghiera, «che la pace, la giustizia, la comprensione e la comunione fraterna possano regnare».

Il documento si apre ricordando come «la crescita e i successi della Chiesa» in questa giurisdizione ecclesiastica siano «dovuti in gran parte alla dedizione eroica e disinteressata di tante generazioni di missionari, venuti in obbedienza al mandato di Gesù». Ed è in questo spirito che il dicastero missionario chiede ai membri dell’Amecea di riflettere sugli insegnamenti di Papa Francesco, contenuti nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium. «Anche ai nostri giorni — spiega il card. Filoni — Gesù continua a comandare di “andare e fare discepoli”».

Perciò ogni cristiano è fortemente incoraggiato a prendere parte a questa nuova missionarietà. Il Pontefice, infatti, insiste sul fatto che ogni comunità deve discernere il cammino indicato dal Signore, rispondendo alla sua consegna a raggiungere tutte le periferie. E in tale contesto anche i vescovi dell’Africa orientale devono continuare a predicare il Vangelo a tutti: «In tutti i luoghi, in tutte le occasioni, senza esitazione, riluttanza o paura». Perché «la gioia del Vangelo, come insegna il Santo Padre, è per tutti, nessuno è escluso».

Il porporato richiama inoltre l’attenzione dei delegati sul prossimo Sinodo dei vescovi in programma nel mese di ottobre, nel quale il Papa ha chiesto al popolo di Dio, attraverso la preghiera e la riflessione, di riscoprire i valori cristiani fondamentali della famiglia. Facendo riferimento al concilio Vaticano II, il messaggio spiega che «la famiglia è, per così dire, la Chiesa domestica. In essa i genitori dovrebbero essere con la parola e con l’esempio, i primi annunciatori della fede ai bambini». E prosegue con l’assicurazione che la Congregazione continuerà a sostenere i presuli dell’Amecea nei loro sforzi «per rafforzare e arricchire» coloro che sono stati chiamati alla vocazione della vita matrimoniale e familiare.

Infine il ringraziamento diretto ai vescovi che, come i primi agenti della nuova evangelizzazione in mezzo alle sfide odierne, svolgono attività pastorali, apostoliche e sociali per edificare la Chiesa in questa regione con tante difficoltà, «facendo ogni sforzo per assicurare che essa sia uno strumento reale ed efficace di salvezza per le persone, il sale e luce per il continente africano. Continuate — conclude il documento — a essere strumenti di pace nella comunione e nella missione». (I.P.)
 








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