2014-07-25 12:50:00

Mali: cessate ostilità, primo passo verso la pace


Una road map che porti il Mali ad una pace definitiva. È l’accordo siglato ad Algeri tra il governo di Bamako e sei gruppi ribelli che controllano ampie parti del nord del Paese. Dopo anni di instabilità con il golpe del 2012, l’autoproclamata indipendenza della regione dell’Azawad e gli attacchi delle milizie Tuareg e di gruppi legati ad Al Qaeda, l’anno scorso è stato eletto presidente Ibrahim Boubacar Keita. Ora l’intesa prevede una cessazione delle ostilità, monitorata dalla Missione Onu per il Mali (Minusma), per permettere il proseguimento dei negoziati tra agosto e ottobre. Giada Aquilino ne ha parlato con l’africanista Angelo Turco, docente all’Università Iulm di Milano:

R. – Vuol dire che intanto si stanno facendo prove parziali per un accordo più generale che deve essere necessariamente politico, su basi che vanno consolidate. Mi sembra che per ora si possa registrare un segnale di buona volontà tra le parti e un successo della diplomazia algerina.

D. – Che Paese è il Mali?

R. – E’ complesso come in passato, con tuttavia prospettive di pacifica convivenza tra le popolazioni del nord, Tuareg e arabi, e le popolazioni del sud, sedentarie, mentre quelle dell’Azawad sono evidentemente nomadiche. Dopo anni terribili di sconvolgimenti e guerra, devono trovare un’intesa politica per tornare a vivere insieme.

D. – Ma quelle spinte di indipendenza autoproclamata proprio nel nord, nella regione dell’Azawad, si possono pensare rientrate oppure no?

R. – La propensione all’indipendenza Tuareg non è cosa di oggi, né di ieri; ha già una sua storia ed una sua cultura. L’accordo raggiunto ora ad Algeri – un semplice accordo di agenda, su come muoversi nei prossimi sette, otto mesi – nasce sulla base di un accantonamento preventivo delle richieste di indipendenza e quindi di riconoscimento dell’integrità dello Stato maliano come un bene a cui nessuna delle parti in causa vuole rinunciare. Spetta adesso alle parti, in particolare a Bamako, non disperdere questo capitale di buona volontà che si è raggrumato attorno all’operazione di Algeri.

D. – Nel quadro africano, che ruolo riveste il Mali?

R. - Nel quadro subsahariano, in particolare sahel-sahariano, riveste un ruolo di grande importanza perché è un crocevia di interessi strategici e traffici, alcuni leciti altri meno leciti: quindi, si tratta di una zona che è nell’interesse della comunità internazionale, ma anche della comunità regionale, tenere in forma stabile e pacificata.








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