2014-07-25 08:02:00

Gaza, si lavora ad una tregua. Colpita scuola Onu: 17 morti


Si intensificano gli sforzi diplomatici per arrivare ad un cessate il fuoco a Gaza all’indomani dell'attacco israeliano alla scuola Onu di Beit Hanun, costato la vita ad almeno 17 persone, in circostanze ancora da chiarire. Sconcerto e condanne sono giunte da tutto il mondo. Ora le speranze sono riposte in una nuova bozza presentata ad Hamas e agli israeliani dal segretario di Stato Usa Kerry che oggi lascerà il Cairo. Il servizio di Graziano Motta:

Una giornata, quella odierna,  di accresciute tensioni per gli animi esacerbati dal conflitto ma anche di accese speranze per il raggiungimento di una tregua umanitaria alla quale stanno lavorando con alacre impegno il segretario di stato americano Kerry e il segretario generale dell’Onu ai quali si è unito al Cairo il ministro degli Esteri inglese. I combattimenti che ieri hanno investito a Beit Hanoun, al nord della striscia di Gaza, una scuola dell’UNRWA. l’agenzia delle Nazioni Unite per i profughi, nella quale avevano cercato riparo alcune migliaia di civili –  causando 17 morti e almeno 200 feriti, e tra le vittime vi sono due operatori dell’Onu – hanno avuto eco internazionale, c’è un rimpallo di responsabilità tra i fondamentalisti palestinesi e militari israeliani, è certo che erano in corso trattative per la evacuazione dalla scuola che rischiava, come è accaduto, di essere al centro di scontri. Questi sono pure cresciuti in altre località, navi israeliane si sono unite nei bombardamenti agli aerei e alle forze corazzate, il bilancio delle vittime palestinesi ha così superato quota 800 e cinquemila quello dei feriti. Sono 34 gli israeliani uccisi, quasi tutti nei combattimenti, alcuni a causa dei lanci di missili palestinesi su Israele, ieri più di sessanta, uno è stato intercettato e distrutto al sud, presso la città di Eilat sul Mar Rosso, il cui aeroporto è stato aperto a più voli internazionali per la minaccia che si era palesata nei giorni scorsi su quello di Tel Aviv, anche se qui hanno ripreso ad operare alcune compagnie occidentali.

Si riunisce oggi il Consiglio ministerale di sicurezza israeliano, il primo dopo l’insediamento del nuovo capo dello Stato Reuven Rivlin, avvenuto ieri e segnato dal saluto e dal commovente auspicio per la pace di Shimon Peres, una riunione in cui saranno esaminati i termini di una tregua umanitaria di alcuni giorni  ma che potrebbe estendersi sino alla conclusione del Ramadan, il digiuno islamico, la settimana prossima.

Per oggi si temono nuovi disordini a Gerusalemme e in Cisgiordania, dopo le preghiere del venerdì nelle moschee. Ieri ve ne sono stati di gravi, specie a Kalandia, periferia di Gerusalemme, con un bilancio di due dimostranti palestinesi uccisi e 100 feriti; e tra i feriti parecchi agenti di polizia israeliani.

 

 








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