2014-07-26 12:57:00

Suor Mary Melone, prima donna a dirigere una Università papale


La presenza delle donne nel mondo della teologia è un percorso partito in sordina decenni fa, nel post-Concilio. Ora è arrivato a maturazione con la nomina, nei giorni scorsi, della prima donna a capo di una Università pontificia romana. Alla guida dell’Antonianum è stata chiamata la religiosa francescana, suor Mary Melone, grande esperta di Sant’Antonio da Padova. Al microfono di Gudrun Sailer, la religiosa riflette sui cambiamenti in corso all’interno di una comunità accademica abituata a un confronto al “maschile” sui temi della teologia:

R. – Il fatto che sia avvenuto è un segno che ci sono cambiamenti. Vorrei sottolineare due aspetti relativi a questa nomina. Il primo aspetto è che è avvenuta con criteri accademici: la comunità si esprime su attitudini, competenze, dei professori che ritiene adatti a un incarico. Il secondo aspetto è che questa prima volta di una donna, di una suora, a capo di un’Università pontificia è legata al fatto che la nostra presenza come professori è relativamente recente: le donne accedono alla teologia e quindi al dottorato solo dopo il Concilio, si inseriscono nell’insegnamento negli anni, che non sono molti, post-conciliari. I dinamismi delle università consentono di accedere a queste cariche solo ai professori stabili, gli ordinari e i titolari delle cattedre, e non sempre le religiose o le donne possono accedere a questo tipo di carriera universitaria.

D. – Da quando lei osserva questo evolversi della situazione all’università, percepisce negli ultimi anni una maggiore accoglienza verso le studentesse?

R. – Posso dire che c’è un duplice cambiamento. Nel nostro mondo femminile, anche religioso, la prospettiva di un inserimento poi professionale è un po’ diverso perché gli istituti femminili, le donne, non hanno università di Ordini, di Congregazioni. Però, negli ultimi anni c’è una sensibilità maggiore nel mondo femminile nel dedicarsi allo studio della teologia. E c’è anche una maggiore attenzione da parte delle istituzioni a consentire anche alle religiose di accedere alla carriera di professore stabile. Sicuramente, c’è una maggiore apertura, un riconoscimento del ruolo della donna.

D. – Papa Francesco ha sostenuto varie volte di voler approfondire la teologia della donna. Quali i campi secondo lei più promettenti di una tale teologia?

R. – Io credo che la donna possa dedicarsi a ogni ambito della teologia con il modo di fare teologia che è proprio di una donna. Io vivo in un ambiente segnato da una riflessione maggioritariamente maschile. Però, posso dire che la donna quando si accosta, quando riflette sulla Rivelazione, sul mistero di Dio, lo fa con la sua sensibilità. O nella morale, che è un campo molto delicato, in cui la donna porta anche la sensibilità della femminilità, dei problemi connessi: immagino tutta la morale antropologica, tutto il problema della vita, del rispetto della vita prima della nascita… Ma anche negli altri ambiti, come quello a cui mi dedico più propriamente, quello dogmatico, cioè il modo di comprendere per esempio, il mistero dell’Incarnazione… Si arricchisce nel momento in cui l’approccio maschile viene confrontato con quello femminile.

D. – Ma questa cosa viene accettata dalla teologia come tale?

R. – Alcuni teologi pensano che ci sia una teologia femminile e quando aggiungono l’aggettivo “femminile” lo fanno per intendere che la teologia in quanto tale, senza aggettivi, sia “maschile”. È per questo che sono un po’ più circospetta sulle categorie, perché penso che la teologia in quanto tale, senza aggettivi, sia la riflessione sul mistero di Dio che si rivela e quindi possa farla sia la donna che l’uomo. Vedo che nell’ambito della ricerca contemporanea c’è un’attenzione graduale verso il contributo delle donne, verso i saggi che molte teologhe pubblicano, che sono sempre più citati. La citazione dei testi è il segno più immediatamente tangibile che viene riconosciuto l’apporto anche della riflessione femminile.








All the contents on this site are copyrighted ©.