2014-07-27 11:40:00

Giovani cattolici vietnamiti in Corea per incontrare il Papa


I giovani cattolici del Vietnam "saranno in Corea del Sud per la Giornata asiatica della Gioventù, pregando e sforzandosi di vivere una vita nel segno della fede e di essere degni discendenti dei martiri vietnamiti. Siamo fieri di essere cattolici, e dobbiamo lavorare tutti per portare l'amore di Gesù alla società contemporanea". Lo dice all'agenzia AsiaNews mons. Joseph Vũ Văn Thiên, presidente della Commissione per la pastorale giovanile dei vescovi nazionali, annunciando che una delegazione di ragazzi cattolici sarà in agosto a Daejeon per unirsi al Papa e al resto dei giovani fedeli di tutta l'Asia.

Il gruppo è composto da circa 30 ragazzi, che si stanno preparando a partire per la Corea. Qui, con il tema "Giovani dell'Asia, svegliatevi! La gloria dei martiri brilla su di voi", sarà celebrata la sesta Giornata asiatica della Gioventù. Insieme ai fedeli di 29 Paesi del continente vi sarà anche papa Francesco, che nel corso del suo viaggio nella penisola coreana beatificherà anche 124 martiri coreani.

Secondo mons. Vũ Văn Thiên "la Chiesa della Corea del Sud è conosciuta per l'attiva partecipazione dei laici alla missione cattolica. Proprio come la nostra Chiesa vietnamita, anche i nostri fratelli coreani hanno subito persecuzioni crudeli. E il sangue dei martiri è stato versato per dimostrare la lealtà della comunità cristiana nella nazione".

Il Segretario generale della Commissione, padre John Lê Quang Việt, aggiunge: "La nostra delegazione parte con la convinzione di essere un segmento, un membro attivo della gioventù cattolica asiatica. Siamo tutti membri della stessa famiglia. Andremo in Corea per dare a Papa Francesco il benvenuto più caloroso: egli è il nostro comune padre! E sono convinto che in occasione della Giornata i nostri ragazzi impareranno e condivideranno molte esperienze che riguardano la vita dei fedeli".

D'altra parte, aggiunge il sacerdote, "oggi i giovani sono il 54% della comunità cattolica vietnamita, composta da circa 7 milioni di persone. Ma, come in tanti altri Paesi, anche la nostra società ha problematiche peculiari che vanno affrontate: penso all'emigrazione interna, allo spostamento dalle campagne in città. I nostri ragazzi spesso sono costretti a vivere lontani dalle famiglie e dalle loro comunità parrocchiali, e spesso si sentono alienati. Dobbiamo fare di più per aiutarli".

In questo contesto, conclude padre John, "i sacerdoti devono giocare un ruolo di primo piano. Dobbiamo aiutare i nostri ragazzi a venire in chiesa, ad accostarsi con regolarità ai sacramenti. Se i giovani non vengono preparati nello spirito, allora le sfide della società moderna li priveranno di tante cose positive. La fede aiuterà i giovani a orientarsi, scegliendo la direzione migliore per il futuro".  (R.P.)








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