Per coloro che non fanno parte della Chiesa è “importante” vedere che tra i cristiani vi sia una tensione all’unità. Il capo della Alleanza Evangelica Mondiale, il rev.do Geoff Tunnicliffe, valuta molto positivamente l’incontro di lunedì scorso tra Papa Francesco e la comunità pentecostale di Caserta, guidata dal pastore Giovanni Traettino. Le considerazioni del leader degli evangelici nell’intervista di Philippa Hitchen:
R. – Yes, I think this work of building relationships
within the Christian family…
Sì, penso che questo lavoro di costruire relazioni
all’interno della famiglia cristiana sia estremamente importante. In Giovanni 17,
Gesù chiede, nella sua preghiera, di essere “uno” e io credo che per coloro che sono
all’esterno della Chiesa sia importante comprendere e vedere che seppure ci sono differenze
tra le denominazioni cristiane, al cuore della fede cristiana ci sono punti in comune.
Credo che questo sia importante in un mondo sempre più diviso nelle ideologie e nelle
religioni, credo sia molto importante.
D. – Alla luce di questo, quale importanza riveste la visita di Francesco alla comunità pentecostale di Caserta? Quale importanza riveste per quanto riguarda le relazioni della Chiesa cattolica con il mondo evangelico?
R. – I think - truth is - time will tell…
Per la verità, penso che sarà il tempo a dirlo… L’Alleanza
mondiale evangelica è una famiglia globale che conta 650 milioni di cristiani e da
anni ormai i nostri rapporti con il Vaticano e con la Chiesa cattolica sono in costante
crescita. Stiamo giusto portando a termine il nostro secondo dialogo teologico ufficiale,
nel corso del quale abbiamo identificato le preoccupazioni comuni e i punti sui quali
divergiamo, eppure abbiamo trovato un accordo comune. Credo però che la mano che Francesco
ha teso sia un buon auspicio per i prossimi colloqui: se questo contribuirà ad approfondire
ulteriormente i nostri rapporti, sarà stato veramente utile.
D. – Il Papa ha anche pubblicamente chiesto perdono per quei cattolici che hanno perseguitato e imposto leggi discriminatorie su non cattolici, in particolare qui in Italia. Secondo lei, questo è un passo importante sulla via della riconciliazione?
R. – First of all, I want to comment Pope Francis
for taking this very public step…
Vorrei anzitutto commentare questa iniziativa di Papa
Francesco di chiedere pubblicamente perdono. Risponde a un concetto biblico e riflette
il messaggio di Gesù: quando hai fatto uno sbaglio, lo riconosci e chiedi perdono.
Io spero che questo atto di Papa Francesco sia capace di inviare un messaggio forte
in tutto il mondo, in particolare in quei Paesi in cui ci sono forti tensioni tra
cattolici ed evangelici. Ma voglio dire anche questo: riconosco anche che nella Storia
ci sono state situazioni in cui i protestanti, compresi gli evangelici, hanno commesso
atti di discriminazione nei riguardi di cristiani cattolici. E io sono veramente molto
dispiaciuto per queste azioni: infatti, si può non essere d’accordo sul piano teologico,
ma questo non dovrebbe mai portare a discriminazione e nemmeno a persecuzioni. Dobbiamo
riconoscere tutti i nostri peccati e chiederci perdono, gli uni agli altri. Mi sembra
che Papa Francesco abbia dato un grande esempio.
All the contents on this site are copyrighted ©. |