2014-07-30 16:07:00

Leader evangelici: dal Papa forte invito all'unità dei cristiani


Per coloro che non fanno parte della Chiesa è “importante” vedere che tra i cristiani vi sia una tensione all’unità. Il capo della Alleanza Evangelica Mondiale, il rev.do Geoff Tunnicliffe, valuta molto positivamente l’incontro di lunedì scorso tra Papa Francesco e la comunità pentecostale di Caserta, guidata dal pastore Giovanni Traettino. Le considerazioni del leader degli evangelici nell’intervista di Philippa Hitchen:

R. – Yes, I think this work of building relationships within the Christian family…
Sì, penso che questo lavoro di costruire relazioni all’interno della famiglia cristiana sia estremamente importante. In Giovanni 17, Gesù chiede, nella sua preghiera, di essere “uno” e io credo che per coloro che sono all’esterno della Chiesa sia importante comprendere e vedere che seppure ci sono differenze tra le denominazioni cristiane, al cuore della fede cristiana ci sono punti in comune. Credo che questo sia importante in un mondo sempre più diviso nelle ideologie e nelle religioni, credo sia molto importante.

D. – Alla luce di questo, quale importanza riveste la visita di Francesco alla comunità pentecostale di Caserta? Quale importanza riveste per quanto riguarda le relazioni della Chiesa cattolica con il mondo evangelico?

R. – I think - truth is - time will tell…
Per la verità, penso che sarà il tempo a dirlo… L’Alleanza mondiale evangelica è una famiglia globale che conta 650 milioni di cristiani e da anni ormai i nostri rapporti con il Vaticano e con la Chiesa cattolica sono in costante crescita. Stiamo giusto portando a termine il nostro secondo dialogo teologico ufficiale, nel corso del quale abbiamo identificato le preoccupazioni comuni e i punti sui quali divergiamo, eppure abbiamo trovato un accordo comune. Credo però che la mano che Francesco ha teso sia un buon auspicio per i prossimi colloqui: se questo contribuirà ad approfondire ulteriormente i nostri rapporti, sarà stato veramente utile.

D. – Il Papa ha anche pubblicamente chiesto perdono per quei cattolici che hanno perseguitato e imposto leggi discriminatorie su non cattolici, in particolare qui in Italia. Secondo lei, questo è un passo importante sulla via della riconciliazione?

R. – First of all, I want to comment Pope Francis for taking this very public step…
Vorrei anzitutto commentare questa iniziativa di Papa Francesco di chiedere pubblicamente perdono. Risponde a un concetto biblico e riflette il messaggio di Gesù: quando hai fatto uno sbaglio, lo riconosci e chiedi perdono. Io spero che questo atto di Papa Francesco sia capace di inviare un messaggio forte in tutto il mondo, in particolare in quei Paesi in cui ci sono forti tensioni tra cattolici ed evangelici. Ma voglio dire anche questo: riconosco anche che nella Storia ci sono state situazioni in cui i protestanti, compresi gli evangelici, hanno commesso atti di discriminazione nei riguardi di cristiani cattolici. E io sono veramente molto dispiaciuto per queste azioni: infatti, si può non essere d’accordo sul piano teologico, ma questo non dovrebbe mai portare a discriminazione e nemmeno a persecuzioni. Dobbiamo riconoscere tutti i nostri peccati e chiederci perdono, gli uni agli altri. Mi sembra che Papa Francesco abbia dato un grande esempio.








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