2014-07-30 13:01:00

Nepal: i cristiani in soccorso delle vittime delle alluvioni


Decine di morti e migliaia di sfollati in sole 24 ore: è il bilancio delle vittime colpite dalle alluvioni che si sono abbattute sul Nepal. Per il momento solo la Chiesa, le sue istituzioni e alcune Ong si stanno occupando dei soccorsi. Come ogni anno, denuncia la popolazione, il governo è stato incapace di approntare tempestive misure di sicurezza e operazioni di recupero.

Le alluvioni - riferisce l'agenzia AsiaNews - hanno imperversato soprattutto sulla zona occidentale del Paese. I distretti più colpiti sono Doti, Mahakali, Kailali, Kanchanpur, Bardia, Dang, Banke, Siraha, Saptari e Nawalparasi, ma altri 40 riportano problemi di varia natura.

Minendra Rijal, portavoce del governo e ministro dell'Informazione, ha dichiarato: "Conosciamo il problema e cerchiamo di fare il nostro meglio con risorse limitate. Il governo è felice che diverse organizzazioni, cristiane e non, stiano aiutando la popolazione colpita".

Secondo il Central Disaster Management Office almeno 10mila case sono state danneggiate, 100mila persone sono state sfollate e centinaia aspettano generi di primo soccorso.

Pom Bahadur Pun, sfollato da Jajarkot, racconta: "Noi rischiamo la vita ma il governo non fa abbastanza per salvarci. Abbiamo perso ogni cosa, ma vogliamo salva la nostra vita". Al contempo però, aggiunge, "siamo contenti dell'aiuto e della preghiera dei cristiani".

Krishna Chandra Ghimire, capo del distretto di Kanchanpur, sottolinea: "Molti cristiani stanno offrendo preghiere e Messe nei campi profughi. Questo aiuta molto a calmare le vittime".

Ogni anno il Nepal è colpito da alluvioni di questa entità, che in modo puntuale provocano almeno 200 morti e migliaia di famiglie sfollate per colpa di frane, smottamenti e inondazioni. (R.P.)








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