2014-07-31 08:28:00

Niente accordo sul debito: Argentina in default


Secondo default per l’Argentina in 13 anni. Alle 6 di questa mattina è scaduto il termine per l’accordo sugli hedge fund. Il Paese latinoamericano nega l’insolvenza, ma S&P ha già tagliato il rating di Buenos Aires, anche se parla di “default parziale”. Francesca Ambrogetti:

Grande tensione e forti preoccupazioni in Argentina per le notizie da New York di un secondo default dopo quello del 2001. L’agenzia di rating Standar & Poor’s ha modificato la qualifica del paese a “selective default”. Una definizione che il responsabile dell’economia del governo di Buenos Aires non accetta perché l’”Argentina ha pagato”. “La situazione è senza precedenti e le agenzie poco credibili” ha detto. La crisi del debito argentino è stata provocata dalla decisione del giudice americano Thomas Griesa che ha dato ragione ai cosiddetti fondi avvoltoio e ha bloccato il  trasferimento del versamento argentino per pagare gli interessi ai titolari dei bond con i quali era stato raggiunto un accordo. “Abbiamo presentato una proposta che non è stata accettata – ha aggiunto Kiciloff – non possiamo accettare la sentenza americana è contraria alle nostre leggi”. Daniel Pollack, l’incaricato di mediare tra il governo di Buenos Aires e i fondi dopo una lunga riunione tra le parti, ha confermato il mancato accordo e  l’imminenza del default, le cui conseguenze non sono prevedibili ma certo non positive, ha detto. Non è giunto per ora nemmeno a buon porto un tentativo delle banche argentine di cercare una via di uscita con una proposta ai fondi. E gli economisti locali prevedono un periodo in cui si intensificheranno le difficoltà. Il governo di Buenos Aires intanto ha cercato e ottenuto l’appoggio dei paesi del Mercosur. Il blocco regionale, riunito a Caracas, ha emesso una dichiarazione speciale di solidarietà. “Queste manovre speculative non solo danneggiano l’Argentina ma tutti i paesi del sud”, ha dichiarato il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro. 








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