2014-07-31 12:53:00

Usa: Bibbie ai bambini migranti sudamericani in stato di fermo


Mille Bibbie donate ai bambini migranti sudamericani in stato di fermo negli Stati Uniti: questa l’iniziativa della Conferenza episcopale statunitense (Usccb) che si è occupata della raccolta delle Sacre Scritture, donate dall'American Bible Society e dalla Casa editrice Verbo Divino, e della loro distribuzione ai minori non accompagnati che si trovano nel Centro di detenzione di Tucson, in Arizona, al confine con il Messico.

È stato mons. Gerald F. Kicanas, vescovo di Tucson, a richiedere la donazione delle Bibbie per colmare i bisogni spirituali dei minori migranti, mentre attendono un futuro incerto. “I loro bisogni fisici sono soddisfatti, ma le copie delle Bibbie in lingua spagnolo potranno essere loro di conforto”.

Ad oggi, sono 52mila i minori in stato di fermo tra Messico e Stati Uniti provenienti da Honduras, El Salvador e Guatemala. Un problema affrontato in questi giorni da mons. Guillertmo Ortiz Mondragòn, vescovo di Cuatitlàn e responsabile della Dimensione della mobilità umana presso la Conferenza dei vescovi messicani, in occasione di un incontro tra presuli messicani e del Centro America.

Secondo il presule, le ragioni del flusso massiccio di minori non accompagnati è dovuto “alla falsa informazione su una riforma della legge migratoria ormai imminente”, e che, al contrario, è ancora in fase di stallo. La falsa notizia viene diffusa dai così detti “coyote”, ovvero i responsabili del traffico di persone, per richiedere alle famiglie fino a 12mila dollari in cambio del miraggio di un futuro migliore.

Negli ultimi mesi, le diocesi americane e gli organismo caritativi cattolici hanno offerto il loro aiuto per rispondere alla crisi umanitaria, mentre continua il dialogo interno alla Usccb e alla Caritas Internationalis per dare assistenza e trovare una soluzione. Nel suo intervento Mos. Mondragòn ha chiesto di aumentare gli sforzi congiunti della Chiesa, della società civile, delle autorità e delle imprese “per trovare soluzioni integrali al problema”.

Un appello ai governi che ricorda le parole del card. Rodriguez Maradiaga, presidente di Caritas Internationalis, che, in occasione della Conferenza nazionale sulle migrazioni tenutasi agli inizi di luglio a Washington, ha ribadito che “garantire i diritti dei bambini migranti è l’ultimo passo, ma dobbiamo anche lavorare per assicurare lo sviluppo della persona nella sua interezza con l’istruzione, la formazione e la crescita spirituale”. (C.G.)








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