2014-08-01 12:32:00

P. Toniolo: "Quindicina dell'Assunta" preghiera mariana ecumenica


Una liturgia presa e adattata da quella bizantina per vivere, in unità con le Chiese Orientali, la preparazione alla solennità mariana del 15 agosto. È quello che dal primo al 14 agosto, ogni sera dalle 21.30 alle 22.30, si vivrà nella Basilica di Via Lata, nel centro di Roma, con la cosiddetta “Quindicina dell’Assunta”. Al microfono di Monia Parente, il religioso dei Servi di Maria, padre Emanno Toniolo, spiega l’antica tradizione orientale per quella che viene definita “la piccola Quaresima della Madre di Dio”:

R. – Il mese di agosto per le Chiese Orientali, specialmente per la Chiesa bizantina, è il mese mariano per antonomasia: ha nel cuore la Pasqua della Madre di Dio, il 15 agosto. Quindi, questa festa è in simmetria con la grande Quaresima che ci prepara alla Pasqua del Signore, nel Sabato Santo e nella Domenica di Pasqua. E poi, fino a fine mese, continuano le celebrazioni sempre ispirate alla Madre del Signore assunta nei cieli. Quindi, tutto il mese di agosto è un mese mariano nella ecumene bizantina, ma anche nelle altre Chiese, molte delle quali ora toccate dalla guerra: la Siria, l’Egitto e quindi i copti, i maroniti, i caldei nell’Iraq, gli armeni, gli etiopi… Quindici giorni di preparazione alla festa delle feste, che chiamano della Madre del Signore.

D. – E’ un modo per cantare a Maria con ambedue i polmoni, l’Oriente e l’Occidente…

R – Sì, e non solo, con le loro parole. E’ implorare insieme l’unica Madre. È implorarla per lo stesso scopo: è una implorazione fiduciosa dei figli che guardano alla Madre glorificata, ma che la sentono sempre vicina e accanto per i grandi problemi personali, familiari e soprattutto quelli nazionali ed internazionali. La pace della terra, Lei che è la Regina della Pace.

D. – Davvero bello immaginare che in questi 14 giorni che precedono la Solennità dell’Assunta si pregherà all’unisono…

R. – All’unisono! Pensavo specialmente ad Atene, a Nea Smyrni, dove sono stato nella parrocchia: lì è un assieparsi di fedeli, una compartecipazione inimmaginabile tanto è profonda e tanto perciò è sentita da tutto il popolo.

D. – E’ una celebrazione bizantina che verrà adattata al nostro stile liturgico…

R. – Noi abbiamo aggiunto qualcosa, perché noi siamo più abituati agli inni, più abituati ad una prolungata - chiamiamola - salmodia durante la celebrazione liturgica e soprattutto siamo abituati alle letture, una prolungata lettura. Ora qui, in questa Quindicina, abbiamo alternato - per così dire allargando - tanti pericopi evangeliche, brani della Sacra Scrittura di San Paolo e di altri Apostoli e poi soprattutto alcune letture splendide dei più grandi Padri che hanno parlato dell’Assunta, a partire dal VI secolo, e che hanno composto, per così dire, la nostra stessa dottrina sull’Assunzione della Madre di Dio.

D. – E poi la Quindicina, quest’anno, si concluderà a San Marcello al Corso, con la Veglia dell’Assunta, presieduta dal vescovo del Settore Centro di Roma, mons. Matteo Zuppi…

R. – Questa veglia ha una particolarità interessante anche dal punto di vista ecumenico: introduce cioè alcuni tra i 180 “tropari” stupendi della liturgia russa, non quella greca perciò ma del Patriarcato russo. Quindi, siamo in comunione con il Patriarca russo e con tutta la Chiesa della Russia.








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