2014-08-02 07:57:00

Canada. I vescovi: ricordare la Grande Guerra impegnandosi per la pace


“Il 100.mo anniversario dell’inizio della prima Guerra mondiale deve diventare, per i cristiani, l’occasione per rinnovare il loro impegno personale per la pace”: è l’auspicio di mons. Paul-André Durocher, arcivescovo di Gatineau e presidente della Conferenza episcopale canadese. Il presule ha diffuso una nota per commemorare l’ingresso in guerra del Canada, avvenuto il 4 agosto 1914, a fianco della Gran Bretagna e contro la Germania che aveva invaso il Belgio.

Nel suo messaggio, l’arcivescovo di Gatineau invita innanzitutto a “distinguere tra la guerra e le vittime che essa provoca”, poiché “non bisogna mai celebrare od onorare gli orrori dei conflitti, cioè le città incendiate, i monumenti distrutti, i campi devastati, le fabbriche bloccate”; al contrario, è necessario “onorare i soldati che, convinti di combattere il male, hanno accettato di sopportare la miseria, il dolore, le ferite e la morte”. “I soldati sono stati le prime vittime della guerra – scrive mons. Durocher – e questo non va dimenticato; piangiamo la loro morte, rammarichiamoci per la loro vita troppo breve e, in loro ricordo, impegniamoci a costruire la pace”.

Il presidente dei vescovi canadesi, quindi, definisce “inestimabile” il ruolo delle “cappellanie militari”: “I sacerdoti, i diaconi ed anche i laici che accompagnano i soldati e le loro famiglie – spiega - donano consigli ed incoraggiamento, vegliano sui militari, pregano per loro e con loro”. “I cappellani militari – sottolinea ancora il presule – sono veri fari di speranza, soprattutto nelle zone buie di combattimento”.

L’arcivescovo di Gatineau, poi, cita le parole di Paolo VI nell’Enciclica Populorum Progressio, ossia “Lo sviluppo è il nuovo nome della pace” (n. 87) e sottolinea che “la guerra si nutre di disoccupazione, fame, oppressione, disperazione”. Per questo, spiega, “bisogna costruire la pace attraverso la costruzione di un mondo più giusto”. I cristiani, dunque – è l’esortazione conclusiva del presule – siano “testimoni impegnati per la giustizia e la pace”, “fedeli discepoli ed ardenti missionari del Principe della pace”, soprattutto oggi, tempo in cui “la guerra può essere davvero distruttiva ed omicida”, rendendo “quanto mai urgente l’annuncio del Vangelo”. (I.P.)








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