2014-08-05 12:07:00

Focolari: 52 vescovi a Cadine per meditare sull’Eucarestia


Fino a venerdì prossimo, 52 vescovi da tutti i continenti, amici del Movimento dei focolari, sono riuniti al Centro Mariapoli di Cadine per il convegno annuale itinerante, inaugurato nel 1977 per iniziativa del teologo Klaus Hemmerle, vescovo di Aquisgrana. Il tema sul quale si stanno confrontando è “L’Eucarestia, mistero di comunione”, partendo proprio dall’eredità spirituale di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei focolari e nativa proprio di Trento. Paolo Giacosa ha intervistato Mons.Brendan Leahy, vescovo di Limerick, in Irlanda, per capire come si sta svolgendo questo incontro:

R. – Siamo 52 vescovi e ci troviamo per il nostro incontro annuale di preghiera e riflessione. Quest’anno, abbiamo deciso di tornare a Trento, dove è nato il Movimento dei focolari, attorno alla fondatrice, Chiara Lubich. Quest’anno, in particolare, abbiamo voluto approfondire la spiritualità dell’unità, che nasce dal dono dell’Eucaristia, che fa nascere l’unità della Chiesa, trovandoci qui insieme, vivendo l’esperienza dell’unità fraterna fra noi vescovi e immergendoci nella luce della spiritualità vissuta insieme, per capire meglio come servire la Chiesa, come andare verso le periferie, come dice Papa Francesco. E’ un’esperienza molto bella e molto ricca, perché veniamo da tutti i continenti.

D. – Come viene declinato il tema “L’Eucarestia, mistero di comunione”?

R. – Un punto centrale della spiritualità dell’unità è l’Eucarestia, ed è ovvio, perché già Sant’Agostino aveva messo in rilievo come la Chiesa stessa nascesse dall’Eucarestia. Lo abbiamo scelto perché l’anno scorso abbiamo approfondito l’amore reciproco, quel comandamento nuovo che Gesù ha dato proprio agli Apostoli, la notte prima della sua morte, e proprio quella stessa notte ha istituito l’Eucarestia. C’è, quindi, una certa logica divina, se così possiamo dire. Noi, che vogliamo vivere la fraternità, l’unità, la reciprocità della Chiesa, dobbiamo andare alla radice, che è l’Eucarestia.

D. – Lei ha citato la spiritualità dell’unità: l’idea di comunione alla base del Convegno richiama fortemente il messaggio di Chiara Lubich?

R. – E’ stato il suo punto forte, che ha dato vita al Movimento. Ma come lei stessa ha detto: “Non è che avessi grandi idee di fondare un movimento”. Ha semplicemente cercato di vivere il Vangelo. Vivendo il Vangelo durante la Seconda Guerra Mondiale, hanno scoperto quella pagina del Vangelo di San Giovanni dove Gesù prega il Padre, chiedendo l’unità. Questa rimane per noi, successori degli Apostoli, una frase chiave per guidare la nostra missione, anche nella Chiesa.

D. – Secondo lei, il carisma del Movimento dei focolari continua a essere attuale per la società odierna?

R. – Come dice Papa Francesco: dobbiamo andare tutti fuori oggi. Una Chiesa in uscita verso tutti. Infatti, domani celebreremo il 50.mo della pubblicazione dell’enciclica "Ecclesiam Suam", che ha messo molto in rilievo il dialogo della Chiesa tra noi e con altri cristiani, con le grandi religioni. E noi sentiamo fortemente questo appello al dialogo, con la spiritualità dell’unità.








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