2014-08-06 12:34:00

Francesco: le Beatitudini sono il "ritratto di Gesù, via della vera felicità"


Le Beatitudini sono lo specchio della vita cristiana. Alla prima udienza generale dopo la pausa di luglio, Papa Francesco ha ripreso le sue catechesi sulla Chiesa, dedicando la riflessione al tema del Discorso della montagna di Gesù. Al termine, un nuovo invito a pregare per la pace in Medio Oriente. Il servizio di Alessandro De Carolis:

Con Papa Francesco a scuola di Beatitudini: quelle che non si sanno recitare a memoria come i Comandamenti, perché “non siamo abituati” a impararle, e quelle che stimolano la coscienza su cosa significa essere e vivere da cristiani.

Con le seimila persone messe al riparo in Aula Paolo VI dal caldo e dal sole che picchia su Piazza San Pietro, alla prima udienza generale d’agosto il Papa indossa come spesso gli accade in queste occasioni i panni del catechista. Stavolta, a essere messa a fuoco è la “novità” portata da Gesù rispetto all’Antica Alleanza. Prima di essere una parola, questa novità – spiega Papa Francesco – è rappresentata da un uomo. Giovanni Battista appare all’alba dell’esperienza cristiana come figura di raccordo fra Antico e Nuovo Testamento. E con un compito preliminare ben preciso:

“Con la sua testimonianza Giovanni ci indica Gesù, ci invita a seguirlo, e ci dice senza mezzi termini che questo richiede umiltà, pentimento e conversione: è un invito che fa all’umiltà, al pentimento e alla conversione".

Poi, arriva Cristo al centro della scena e Papa Francesco evidenzia il cambiamento di cui Gesù è portatore facendo un parallelo con Mosè. Il Patriarca era salito su un monte per ricevere da Dio la legge per il popolo eletto. Gesù fa altrettanto con la sua legge dell’amore. Sale sulla collina in riva al lago di Galilea e davanti alla folla enuncia le straordinarie affermazioni delle Beatitudini:

“Le Beatitudini sono la strada che Dio indica come risposta al desiderio di felicità insito nell’uomo, e perfezionano i comandamenti dell’Antica Alleanza (...) In queste parole c’è tutta la novità portata da Cristo, e tutta la novità di Cristo è in queste parole.  In effetti, le Beatitudini sono il ritratto di Gesù, la sua forma di vita; e sono la via della vera felicità, che anche noi possiamo percorrere con la grazia che Gesù ci dona”.

L’Aula che per alcuni minuti recita ognuna delle Beatitudini, ripetendole dopo il Papa, diventa una nuova icona di Francesco, Papa e maestro mai teorico di vita cristiana. Che non rinuncia, com’è suo costume, a dare il “compito a casa” a chi lo ascolta. L’impegno è a prendere il Vangelo e a rileggere le Beatitudini al capitolo 5 di Matteo e poi il 25, dove – conclude – compare il “protocollo” in base al quale “saremo giudicati alla fine del mondo”:

“Non avremo titoli, crediti o privilegi da accampare. Il Signore ci riconoscerà se a nostra volta lo avremo riconosciuto nel povero, nell’affamato, in chi è indigente ed emarginato, in chi è sofferente e solo… È questo uno dei criteri fondamentali di verifica della nostra vita cristiana, sul quale Gesù ci invita a misurarci ogni giorno. Leggo le Beatitudini e penso come deve essere la mia vita cristiana, e poi faccio l’esame di coscienza con questo capito 25 di Matteo. Ogni giorno: ho fatto questo, ho fatto questo, ho fatto questo… Ci farà bene! Sono cose semplici ma concrete".

Al termine dell’udienza, salutando in particolare un gruppo di fedeli in lingua araba, Papa Francesco ha invitato una volta ancora alla preghiera per l’area della Terra Santa:

“Preghiamo tanto per la pace in Medio Oriente: pregate per favore!”.








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