2014-08-11 13:39:00

Oss. Diritti Minori: "Al Maxxi di Roma esposta opera pedopornografica"


E’ polemica in Italia per l’esposizione a Roma nelle sale del Maxxi, il Museo delle Arti del XXI secolo, di una scultura raffigurante due ragazzine adolescenti e un membro sessuale maschile. La direzione del Maxxi difende la “libertà di epsressione degli artisti”, la cui intenzione sarebbe “la messa in discussione di false moralità” . Di opera a “fondo pedopornografico” finalizzata a normalizzare il crimine della pedofilia, parla invece Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori. Paolo Ondarza lo ha intervistato:

R. – E’ accaduto che alcuni visitatori sono andati a visitare il Maxxi in compagnia di due figli minori. Si sono ritrovati di fronte a questa scultura che raffigurava due adolescenti alle prese con un organo sessuale maschile: indignati si sono rivolti all’Osservatorio sui diritti dei minori. Noi abbiamo verificato e ci siamo rivolti al ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, ed in serata abbiamo ricevuto una lettera firmata dalla direttrice, Anna Mattirolo, che giustificava l’opera in senso artistico – cosa che non ci sentiamo di condividere pur non essendo noi grandi conoscitori dell’arte – ma che soprattutto annunciava che sarebbe stata tolta immediatamente, perché la stessa opera non è permanentemente esposta…

D. – Mi sembra di capire che da parte vostra non c’è alcun desiderio di attentare alla libertà di espressione artistica. Voi state sottolineando un contenuto…

R. – Lungi da noi. Non è né il nostro mestiere né la nostra vocazione esprimere valutazioni in ambito artistico. Il nostro allarme è scattato perché l’opera è di chiaro stampo pedopornografico e si inserisce in un contesto culturale contemporaneo dove i pedopornografi, cioè i criminali, lavorano per normalizzare culturalmente soprattutto il fenomeno della pedopornografia. Dico con estrema franchezza, proprio per essere chiaro e lontano da “bacchettonismi” di questo genere, che se l’opera in questione fosse stata, sì pornografica, ma rappresentativa di adulti, tutelata (ovvero fruibile da un solo pubblico adulto) , noi non ci saremmo neanche mossi perché non ci interessava. Il problema è la normalizzazione di adolescenti alle prese con la sessualità esplicita.

D. – La direzione del museo ha subito spiegato che l’accesso a quest’opera è di fatto protetto: non tutti possono vederla…

R. – No. La statua è esposta in un luogo dove bisogna necessariamente transitare per accedere al resto delle opere esposte nel museo. Né tantomeno qualcuno ha avvisato i genitori di minori che l’opera è loro vietata, cioè che i minori non possono vederla…

D. – Nelle intenzioni di chi ha realizzato quest’opera c’è la denuncia di una "falsa moralità"…

R. – Secondo loro moralità malata è indignarsi: secondo loro i malati siamo noi che ci siamo indignati. Per me è semplicemente una provocazione tendente a normalizzare la pedopornografia che macina milioni di euro/dollari all’anno da far impallidire il bilancio di uno Stato.

D. – Lei ha detto: “Tutti dovremmo essere concordi nel promuovere una cultura antitetica alla pedofilia”. Invece, non è così?

R. – Evidentemente no. Purtroppo le cifre del fenomeno mi danno ragione. Stiamo parlando di un crimine contro l’umanità.

D. – C’è una condanna internazionale di questo crimine?

R. – C’è il silenzio assordante delle Nazioni Unite che, rispetto alle svariate richieste di riconoscere la pedofilia quale crimine contro l’umanità, non rispondono. Questo è un aspetto ancora più inquietante che si inserisce in una “manovra” culturale contemporanea che tende a normalizzare il tutto.

D. – Ci sono, però, segnali concreti di questo “sdoganamento” della pedofilia nel mondo?

R. – In Olanda è venuto fuori il Partito dei pedofili, quindi il massimo tentativo istituzionale di normalizzare la pedofilia. Il giudice del Tribunale dell’Aia ai ricorsi contro questo partito ha risposto dicendo che è legittimo per non ledere la libertà di espressione. Quindi, se già le istituzioni europee riconoscono come libertà di espressione la normalizzazione di un crimine che riguarda bambini molto piccoli, vuol dire che quello che lei mi chiede è già in atto. Ricordiamo inoltre che l’Italia è il Paese europeo con la più bassa soglia di età per il “consenso sessuale”. Ecco perché bisogna fare attenzione a tutto, anche a quello che un museo espone. 








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