2014-08-19 10:53:00

Ferragosto: cifre record per i musei italiani


Musei affollati a Ferragosto in tutta Italia: la grande adesione di turisti e visitatori regala cifre sorprendenti. Si parla di oltre 23 mila persone al Colosseo,13 mila negli scavi archeologici di Ercolano e Pompei, 8 mila agli Uffizi ed il tutto esaurito per la Galleria Borghese a Roma. Per alcuni siti le percentuali di afflusso registrano anche aumenti di due cifre rispetto agli anni precedenti. Antonio Natali, direttore della Galleria degli Uffizi a Firenze, ha delineato una riflessione al microfono di Paolo Giacosa su come i musei possano continuare ad essere fondamentali luoghi di cultura:

R. - I numeri dell’estate degli Uffizi sono numeri davvero cospicui. Il museo è veramente sovraffollato e naturalmente per quanto riguarda le casse dello Stato è cosa buona! Dal punto di vista educativo bisogna capire che cosa si intende per valorizzazione. Io devo confessare che a me interessa molto anche - e dico “anche” perché certo non posso disinteressarmi delle questioni economiche, perché vivo anche io in questo Paese - l’educazione, perché un museo credo che sia uno strumento di educazione. Agli Uffizi mi sono inventato una collana di mostre, che si chiama “La Città degli Uffizi”, con opere che sono quasi esclusivamente nei depositi, opere che sono legate a un certo territorio, da cui magari sono venute oppure sono connesse per altre ragioni. Queste opere vengono per 3-4 mesi portate nel luogo da cui provengono per fare una mostra, con altre opere che vengono chieste in prestito: seppure in questa difficoltà economica, dall’ottobre del 2008 al luglio 2014, le edizioni sono state 17 e i visitatori escono entusiasti.

D. - Tra i visitatori non ci sono solo i turisti. Quali iniziative si possono adottare perché i cittadini riscoprano i tesori dei propri territori e della cultura in generale?

R. - Il problema delle città, e io parlo di Firenze perché è la mia città, è quello non già di consentire ai fiorentini di venire agli Uffizi - è anche questo forse… - ma è quello di dire ai fiorentini che ci sono una infinità di luoghi nella loro città che loro neppure conoscono. Ci sono dei luoghi in città che sono di un’importanza storica ineffabile, che sono di una poesia indicibile: come, per esempio, il Chiostrino dei Voti della Santissima Annunziata, dove ci sono agli esordi Andrea del Sarto, il Pontormo e Rosso Fiorentino, con affreschi di grandi dimensioni, ed è un luogo facilmente accessibile perché è in pieno centro, nella Chiesa della Santissima Annunziata… Credo che sia indispensabile che le città si dotino di strumenti tali da far capire che la città e il patrimonio di quella città sono molto più larghi ed estesi di quanto uno non pensi.

D. - L’alto afflusso di presenza nei musei è un ulteriore incentivo alla valorizzazione del turismo culturale?

R. - Bisognerebbe incentivare quel turismo che è più "curioso". In Italia ci sono tanti, tanti luoghi negletti, che sarebbero delle vere e proprie scoperte per il popolo del turismo. Vede, io non sono così ingenuo da non rendermi conto che chi viene dall’Australia o dal Giappone o dalla Cina o dall’India, se viene a Firenze, voglia entrare agli Uffizi e naturalmente vedere Botticelli. Quello che, invece, mi resta più difficile capire è come gli italiani continuino a perseverare nell’errore di indirizzare sempre nei medesimi luoghi.








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