2014-08-20 11:33:00

Sud Sudan. I vescovi: la chiusura di Radio Bakhita si poteva evitare


Un fatto “spiacevole”: così i vescovi sudanesi commentano la chiusura imposta il 16 agosto dalle autorità sud-sudanesi a Radio Bakhita, la principale emittente cattolica del Sud Sudan. La radio dell’arcidiocesi di Juba è stata chiusa dopo aver dato notizia di scontri il 15 agosto tra le truppe governative fedeli al presidente Salva Kiir e quelle dell’opposizione legata all’ex vice presidente Riek Machar.

Il segretario generale della Conferenza episcopale del Sudan (SCBC), padre Jacob Odwa, ha dichiarato ieri all’agenzia cattolica CRN che la Chiesa locale si sta attivando presso le autorità sud-sudanesi per risolvere il caso, osservando che la chiusura e l’arresto avrebbero potuto essere evitati se si fosse aperto un tavolo di discussione.

Radio Bakhita non è l’unica emittente ad avere avuto problemi con le autorità di Juba. Da quando, a dicembre, è scoppiata la grave crisi che ha messo in ginocchio il Paese, indipendente da appena tre anni, diversi media locali sono stati costretti alla chiusura o hanno subito pesanti pressioni dal servizio di sicurezza sud sudanese. Gli accordi di pace siglati lo scorso giugno tra il governo e i ribelli fedeli a Riek Machar non sono stati applicati dalle parti: in particolare non è ancora stato costituito il governo di unità nazionale. (L.Z.)








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