2014-08-21 15:52:00

Iraq, Maradiaga: si fermino atrocità dei jihadisti


La Caritas Internationalis dà pieno “sostegno e solidarietà alla Chiesa irachena, come agli operatori della Caritas locale e a tutte le congregazioni religiose e alle altre organizzazioni che forniscono un aiuto concreto alle comunità” perseguitate nel Paese dalle milizie dell’Is “per alleviare le loro sofferenze, fornire cibo e un tetto o guarirle dai traumi che stanno subendo”. E’ quanto si legge in una lettera inviata il 15 agosto dal presidente dell’organizzazione, il card. Rodriguez Maradiaga, al patriarca di Babilonia del Caldei, Louis Raphael Sako, e al presidente della Caritas irachena mons. Shleimon Warduni.

La lettera esprime profonda preoccupazione per la sorte toccata ai cristiani, agli yazidi e alle altre minoranze costrette a fuggire dalla ferocia dei jihadisti, ma anche per “le conseguenze che questa ondata di violenze potrebbe avere sul dialogo islamo-cristiano e sulle coesistenza pacifica desiderata e apprezzata dalla maggioranza dei musulmani e dei cristiani in Medio Oriente e in tutto il mondo”. Essa elogia quindi “il coraggio e la fermezza dimostrata dalla Chiesa irachena e da tutte le persone di buona volontà di fronte a questi crimini contro l’umanità”.

Ricordando le parole di Papa Francesco per cui “la violenza non si vince con la violenza, ma con la pace”, il card. Maradiaga si rivolge direttamente ai militanti dell’Is perché fermino le loro atrocità e lavorino invece per la costruzione di società “in cui tutti gli esseri umani, che appartengano a comunità minoritarie o meno, possano vivere in pace”. Infine l’appello ai leader mondiali affinché sia garantita la sicurezza delle persone coinvolte, venga ripristinato lo stato di diritto e si interrompano le forniture di armi a quelli che commettono questi crimini contro la vita e la dignità umana. (L.Z.)








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