2014-08-22 14:22:00

Iraq, appello del premier: i cristiani non lascino il Paese


In Iraq, il neo-premier iracheno Al Abadi, ha rivolto un appello ai cristiani perché non lascino il Paese sotto l’incombere della minaccia dei jihadisti: "I figli della comunità cristiana – ha affermato Al Abadi - portano un contributo importante alla diversità nazionale e religiosa dell'Iraq". Intanto, i peshmerga curdi hanno lanciato una vasta offensiva per la riconquista della città settentrionale di Jalawla, controllata dai miliziani dello Stato Islamico.

Il Califfato – ha affermato il capo degli Stati maggiori Usa Martin Dempsey, in una conferenza stampa al Pentagono - non può essere sconfitto senza un intervento militare anche contro le sue basi in Siria. Dempsey ha definito lo Stato Islamico "la minaccia più grande per gli Stati Uniti", qualcosa che "va al di un gruppo terroristico, che va oltre quello che abbiamo visto: sposano l'ideologia ad un'abilità militare strategica e tattica sofisticata e sono terribilmente ben finanziati".

L’Onu, da parte sua, ha reso noto che sono circa 700 mila i civili iracheni fuggiti nella regione autonoma curda per sfuggire alla violenza jihadista: gran parte dei rifugiati ha attraversato i confini all'inizio di giugno, quando è cominciata l'avanzata dei miliziani del Califfato islamico: sono, tuttavia, aumentati di 100.000 unità rispetto ai 600.000 calcolati all'inizio della settimana.

Infine, secondo fonti locali, i miliziani islamisti hanno lapidato un uomo condannato a morte per adulterio da un loro tribunale vicino Mosul.








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