2014-08-23 12:40:00

Filippine: in attesa del Papa, la Chiesa dedica Anno pastorale ai poveri


Sarà la cura e l’attenzione ai poveri il tema dell’Anno pastorale 2015 della Conferenza episcopale filippina. In particolare, i presuli rifletteranno su “l’impegno di diventare davvero una Chiesa povera per i poveri”, come auspicato da Papa Francesco che proprio dal 15 al 19 gennaio 2015 visiterà le Filippine. Affrontare sfide come “fame, povertà, globalizzazione, cambiamenti climatici” e sradicare i mali “della corruzione e degli squilibri politico-economici” dalla società saranno, quindi, le principali sfide da affrontare in questo ambito. “Tutta la Chiesa – sottolineano i presuli filippini – ricchi e poveri, potenti e non potenti, devono essere solidali nel restaurare integrità e verità, giustizia, pace e amore nel Paese”.

La scelta del tema dell’Anno pastorale rientra nell’ambito dei “Nove anni per la nuova evangelizzazione”, promossi dal relativo ufficio episcopale. Iniziati nel 2013, in coincidenza con l’Anno della fede indetto da Benedetto XVI per il 50.mo anniversario del Concilio Vaticano II, i “Nove anni” hanno riflettuto, tra il 2013 ed il 2014, sulla formazione integrale alla fede e sul ruolo dei laici, intesi come “agenti di evangelizzazione e promotori di trasformazione sociale”.

Nei prossimi anni, la Conferenza episcopale di Manila affronterà altri temi rilevanti: nel 2016, in coincidenza del 51.mo Congresso eucaristico internazionale, che avrà luogo a Cebu dal 25 al 31 gennaio, si rifletterà sul legame tra Eucaristia e famiglia. “Una famiglia evangelizzata è una famiglia evangelizzatrice”, spiegano i presuli, richiamandone poi il carattere di “Chiesa domestica” e sottolineando la necessità di “rafforzare l’istituzione del matrimonio” contro “le ideologie e i disvalori che lo distruggono”. Il 2017, invece, sarà dedicato alla parrocchia, affinché sia sempre più “una comunità di comunità”.

Sacerdoti e giovani, poi, saranno i protagonisti del biennio 2018-2019: i primi, definiti “la chiave della nuova evangelizzazione”, sebbene “non immuni da errori dovuti ad una dicotomia di fede e ad una inadeguata sequela di Cristo”, dovranno dedicarsi al “rinnovamento dei loro valori e comportamenti”. Ed anche i giovani, “presente e futuro della Chiesa”, vengono invitati ad una “maggiore partecipazione nella Chiesa stessa”, così come a “discernere in modo approfondito la loro vocazione nel mondo e la chiamata del Signore alla vita religiosa e consacrata”.

E ancora: nel 2020, i vescovi filippini rifletteranno su ecumenismo e dialogo interreligioso, “sfida formidabile per una nazione che lotta per essere un’unica comunità, un’unica famiglia umana, un’unica unità nella diversità”. La missione principale, allora, sarà quella di promuovere “i grandi valori della pace e dell’armonia soprattutto nelle aree di conflitto, portandovi solidarietà, integrità e giustizia sociale”. Il 2021, infine, ultimo anno del progetto episcopale, sarà riservato alla “missio ad gentes”, affinché ciascun fedele sia spinto a “diventare missionario a casa ed in parrocchia”, portando pienamente a compimento la propria vocazione cristiana. (I.P.)








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