2014-08-23 16:13:00

Perdonanza Celestiniana. Mons. Petrocchi: il perdono umanizza


Aperta all’Aquila la 720.ma edizione della Perdonanza Celestiniana. In questa occasione l'arcivescovo della città, Giuseppe Petrocchi, ha scritto alla comunità ecclesiale e civile un messaggio in cui spiega cosa sia il perdono cristiano. Federico Piana lo ha intervistato:

R. - Ogni affermazione del Vangelo non ha soltanto una valenza spirituale ma ha anche una grande potenza di umanizzazione: cioè, ciò che corrisponde al piano di Dio è anche ciò che realizza pienamente l’uomo. Di conseguenza, dobbiamo cercare di esplorare il significato del perdono non soltanto nella sua valenza sacramentale ma anche nei riflessi che ha sul piano personale e sociale. Vivere il perdono significa assicurare la salute sul piano dell’anima ma anche delle relazioni interpersonali e comunitarie. Il perdono non è rinuncia alla giustizia, non è un arrendersi di fronte a una violenza subita. Il perdono pone le condizioni autentiche: ricostituire quel bene che è stato danneggiato.

D. - Come si è preparata la sua diocesi a vivere questo evento straordinario?

D. - La diocesi si prepara anzitutto attraverso una catechesi che viene riproposta nelle comunità parrocchiali, una tradizione, quella della Perdonanza, che ha ormai anche itinerari collaudati, e quindi consolidati nel tempo. Oltre, all’aspetto, lo sottolineo, interno alla comunità ecclesiale, si cerca anche di avere con le istituzioni civili un dialogo, un confronto, e quelle forme di convergenza importanti perché mirate a promuovere il bene comune che è il bene di tutti e di ciascuno. Quindi, cerchiamo di fare in modo che la Perdonanza possa essere sempre di più e sempre meglio un evento che coinvolge l’intera comunità ecclesiale e sociale.








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