2014-08-26 06:36:00

Filippine: l'aiuto della Chiesa per gli sfollati del tifone Haiyan


ReachPhilippines, la campagna di aiuti e solidarietà alle vittime del tifone Haiyan promossa dalla Caritas filippina e dall'organismo della Conferenza episcopale che si occupa di attività sociali e caritative (Cbcp-Nassa), ha raccolto sinora oltre 12 milioni di dollari. Per Josephine Ignacio-Labonte, capo dell'unità di coordinamento per gli aiuti umanitari di Caritas Filippine, conferma all'agenzia AsiaNews che è "il più vasto progetto di recupero post disastro" dell'ente caritativo cattolico nel Paese.

Un successo "non solo in termini di denaro raccolto", aggiunge l'attivista, ma soprattuto per il numero di "comunità (diocesi) coperte in contemporanea" e per il "numero di progetti" messi in campo. Soddisfazione viene espressa da padre Edwin Gariguez, segretario esecutivo Caritas Filippine, secondo cui il popolo "non perde la speranza, anche di fronte a gravi calamità naturali".

Questi i numeri della raccolta fondi lanciata dalla leadership cattolica filippina: oltre 12,8 milioni di dollari raccolti (circa 565 milioni di pesos), più di 141mila persone che ne beneficeranno sparse in 118 comunità, 35 municipalità e nove diocesi. Quello che differenzia il progetto messo in campo da Nassa e Caritas, la stretta collaborazione con gli abitanti delle zone colpite nell'individuazione delle urgenze e dei programmi di ricostruzione.

Nelle nove diocesi colpite dal passaggio del tifone le urgenze maggiori hanno riguardato la realizzazione di ripari, la distribuzione di mezzi di sostentamento, acqua, servizi igienico-sanitari ed ecosistemi di recupero, con una mappatura attenta delle aree a rischio e del livello di pericolo. Violeta Alcazaren, cittadina di Iloilo, fra i beneficiari dell'iniziativa, afferma: "Dopo tutto quello che hanno fatto per noi, ora dobbiamo essere in grado di farcela da soli. Voglio una vita migliore, per questo devo fare qualcosa".

Abbattutosi sulle isole Visayas (Filippine centrali) l'8 novembre 2013, Haiyan ha colpito a vario titolo almeno 11 milioni di persone e per un ritorno alla piena normalità saranno necessari otto miliardi di dollari. Ancora oggi vi sarebbero oltre 1.700 dispersi; il numero delle vittime sarebbe superiore a 5mila, anche se il presidente Aquino ha voluto ridimensionare le cifre, sottolineando che le prime stime [superiori a 10mila] erano frutto della reazione emotiva alla tragedia e il numero dei morti non supera i 2.500.

Del resto l'estensione del territorio, la sua frammentazione e la difficoltà nell'accedere in alcune aree hanno rappresentato un serio ostacolo agli interventi. Sono quasi 11 milioni gli abitanti che hanno subito danni o perdite a vario titolo, sparsi in 574 fra municipalità e città diverse. Nelle settimane successive alla tragedia anche il Pime (Pontificio Istituto Missioni Estere) ha lanciato una raccolta fondi per aiutare i sopravvissuti. (R.P.)








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