2014-08-26 14:35:00

Ucraina. Mons. Shevchuk: ho scritto al Papa il grido della nostra gente


L'Ucraina è al centro delle preghiere di Papa Francesco, che ha ricordato il dramma che vive il Paese europeo all'Angelus di domenica scorsa. A denunciare il dolore della popolazione chiedendo solidarietà internazionale è l’arcivescovo maggiore della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, intervistato da Fausta Speranza:

R. – Purtroppo, la situazione si sta aggravando, specialmente nella parte orientale dell’Ucraina, nelle regioni di Donetsk e Lugansk. Ogni giorno, abbiamo notizie dell’arrivo di armi pesanti, di nuovi soldati che stanno oltrepassando il confine tra Ucraina e Russia. Ogni giorno, muoiono circa 50 civili. Villaggi dove non c’è l’esercito ucraino, pure vengono rasi al suolo. Muoiono fedeli appartenenti a diverse confessioni religiose, a tante Chiese: ortodossi, cattolici, protestanti, ebrei, musulmani…

D. – Lei ha scritto a Papa Francesco. Che cosa in particolare delle sue lettere vorrebbe raccontarci, se può?

R. – Innanzitutto, volevo presentare al Santo Padre il dolore profondo del nostro popolo. Il dolore di tanti civili feriti, il dolore di tanti militari ucraini che sono fatti prigionieri: ogni giorno ne vengono torturati a decine, il dolore delle madri che perdono i loro figli, il dolore della Chiesa madre, che sta soffrendo insieme ai suoi figli. Questo ho scritto al Santo Padre, raccontando anche i fatti concreti della vita della nostra Chiesa nella regione di Donetsk: il piccolo monastero delle suore ancelle di Maria Vergine [Ancelle della Beata Vergine Maria Immacolata (S.A.M.I.)] è stato occupato dai militanti russi. Il nostro vescovo di Donetsk è stato cacciato dalla sua sede e la sua cancelleria è stata sequestrata con tutti i documenti. Molti sacerdoti sono stati costretti a lasciare le loro chiese. Perciò, la gente grida. Grida al cielo per avere giustizia, grida per la pace, grida per la solidarietà internazionale, perché l’Ucraina sarà veramente capace di resistere a questa aggressione soltanto se sarà appoggiata da una solidarietà internazionale.

D. – La gente è certamente addolorata, preoccupata ma anche disorientata da una situazione confusa di per sé…

R. – Certamente. Perché nessuno ci ha dichiarato guerra, non c’è lo stato di guerra in Ucraina. Proprio oggi il nostro presidente partecipa a un vertice a Minsk, dove incontrerà il presidente della Federazione russa, il presidente della Bielorussia, del Kazakistan. Saranno presenti, come ci dicono, anche i rappresentanti dell’Unione Europea. Da una parte, le relazioni diplomatiche ci sono, non c’è una guerra dichiarata. Ma dall’altra parte i carri armati entrano...

D. – Una preghiera…

R. – Io vorrei chiedere a tutti i cristiani, a tutti gli uomini di buona volontà che ci ascolteranno tramite la Radio Vaticana di pregare per la pace in Ucraina: pregare affinché non sia un conflitto armato aperto tra Russia e Ucraina. Questo è il nostro appello. Chiediamo al Signore, alla Vergine Maria, che è la Regina della pace, la pace in Ucraina.








All the contents on this site are copyrighted ©.