2014-08-28 16:59:00

L'Aquila, Perdonanza 2014: la festa della misericordia in una città ferita che merita più attenzione


"Anche in questa sua 720ma edizione, la Perdonanza celestiniana assume un significato straordinario come celebrazione del primato della misericordia di Dio, la forma più alta di giustizia. Papa Francesco ci ricorda che la misericordia è la modalità con cui Dio si dà ad ognuno di noi e la Perdonanza ne è un sacramento, un segno efficace. Ogni anno noi non siamo mai le stesse persone dell'anno prima. E attraverso quell'abbraccio di un Padre misericordioso, che è sempre lo stesso, la nostra vita ritrova la direzione giusta". Così, don Luigi Maria Epicoco, parroco degli universitari a L'Aquila, presenta l'edizione 2014 della Perdonanza, la festa del perdono voluta da Papa Celestino V nel 1294 che - dai vespri del 28 a quelli del 29 agosto - permette a tutti di ricevere l'indulgenza plenaria.

"La centralità della misericordia - spiega ancora don Luigi - non significa applicare un generico 'volemose bene', ma sentirsi amati e voluti da Dio con un atto gratuito. Quando una persona si sente amata trova la forza di fare qualunque cosa, anche di compiere una conversione, un cambiamento radicale".

Oggi, ed è la sesta volta consecutiva, la Perdonanza si celebra in una città che porta i segni del terremoto del 6 aprile 2009 che causò 309 morti, 1500 feriti e miliardi di danni. "L'Aquila è un ammalato che soffre, anche per paralisi burocratiche che non le permettono di rimettersi in piedi", spiega don Epicoco che è anche responsabile dell'ufficio cultura dell'arcidiocesi. "Ma proprio per aver saputo conservare intatto questo dono della Perdonanza, anche per tutti pellegrini che la visitano in queste ore, meriterebbe di essere ascoltata di più, non solo dall'alto dei cieli, ma anche da chi, qui sulla terra, dovrebbe tenere al destino di questo territorio". "A livello mediatico la nostra storia si è conclusa", conclude don Luigi. "Ma qui, soprattutto nel centro storico, il lieto fine è ancora lontano. Sarebbe bello che i riflettori si riaccendessero su di noi, per fare de L'Aquila un punto di partenza per il rilancio dell'Italia contro la crisi".

La rinascita moderna della Perdonanza a L'Aquila avviene nel 1983, come spiega il giornalista e scrittore aquilano Angelo de Nicola nel libro '30 anni di Perdonanza'. "Celestino voleva che si onorasse il dono del perdono con una grande festa. Ma nel dopoguerra la tradizione si era un po' spenta per vari motivi. Trent'anni dopo, abbiamo voluto ricostruire la storia fatta di luci, ma anche di ombre, di questa manifestazione religiosa e civile". De Nicola ci racconta la storia delle suore celestine del Monastero aquilano di S. Basilio, ultime eredi dell'ordine fondato da Pietro da Morrone, che hanno dato vita anni fa a una missione per il Centrafrica, martoriato dalle malattie e dalla guerra. "Qui le suore hanno aperto, in questi giorni, alcuni luoghi del monastero per allestire un'esposizione dedicata alla storia della Perdonanza e raccogliere fondi per la loro missione a Bangui. Queste eroiche suorine, tra i sopravvissuti al sisma nella zona rossa del centrostorico aquilano, ancora vivono in un container". "In Italia - conclude De Nicola - le tragedie si dimenticano presto. A L'Aquila, sesta città italiana per numero di monumenti, l'impegno di queste religiose ci indica la strada per la rinascita e la ricostruzione di un capoluogo regionale che è anche patrimonio del mondo". 








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