2014-08-30 08:14:00

Tregua a Gaza. frizioni tra Fatah, Hamas e nel governo israeliano


La tregua a Gaza tra Israele e Hamas fa ben sperare per una soluzione negoziale della crisi, ma sullo sfondo preoccupano le spaccature, sia in ambito palestinese, sia israeliano. Graziano Motta:

La delicata frontiera tra Israele e Siria sulle alture del Golan, dove opera dal 1967 una missione  speciale di caschi blu dell’ONU,torna a suscitare serie preoccupazioni ora che i miliziani di Al Nosra e di altri gruppi  fondamentalisti legati ad Al Qaeda ne hanno sottratto il controllo all’esercito regolare siriano. Si sono attestati sul valico di Quneitra ieri al termine di una battaglia nella quale è rimasto ferito un soldato israeliano, motivo per cui  l’artiglieria ebraica ha risposto al fuoco. Si manifesta così un nuovo fronte caldo nella regione proprio mentre si acquieta quello di Gaza, dove la popolazione civile ha cominciato a rivivere, decine di migliaia di persone stanno lasciando gli edifici dell’ONU in cui avevano trovato rifugio, pur trovandosi dinanzi alle macerie delle loro case distrutte o danneggiate. Israele ha riaperto il valico di Eretz, stanno affluendo aiuti di prima necessità, i pescatori sono tornati in mare. Organizzazioni umanitarie, come Save the Cildren sono di nuovo all’opera, sperano che alla tregua segua il tempo della ricostruzione. Ma il primo ministro israeliano Netanyahu, nel corso di una conferenza stampa, si mostra prudente:” E’ troppo presto, afferma per stabilire se sia stato raggiunto un prolungato periodo di calma”; e in risposta alle critiche non solo di  molti suoi oppositori ma anche di alcuni partiti al governo, parla dei successi militari e politici conseguiti, sostenendo che “Hamas ha subito il colpo più duro dalla sua fondazione”. E confida  che il presidente Abu Mazen prenda il controllo di Gaza  e mantenga il suo impegno per la pace.








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