2014-08-31 12:25:00

Al via l'Assemblea generale dei Focolari: stabilirà gli orientamenti futuri


Al via, questo lunedì primo settembre, l’Assemblea generale del Movimento dei Focolari, Opera di Maria, che segue quella tenutasi nel 2008 dopo la morte della fondatrice, Chiara Lubich. Al Centro Mariapoli di Castelgandolfo, Roma, si sono dati appuntamento circa 500 delegati dei Focolari da tutto il mondo, con loro anche 49 invitati di cui 15 di chiese diverse da quella cattolica. L’Assemblea generale sarà chiamata ad eleggere la Presidente, il Copresidente e gli altri dirigenti del Movimento e a formulare gli indirizzi di vita e di azione per i prossimi sei anni. A conclusione dei lavori l’udienza in Vaticano con Papa Francesco. Sentiamo, al microfono di Adriana Masotti, Franco Pizzorno, focolarino sposato, uno dei due coordinatori della Commissione che ha preparato l’Assemblea:

R. – Nel settembre 2013, la presidente del Movimento dei Focolari, Maria Voce, ha istituito questa Commissione composta da 20 persone di tutte le espressioni geografiche e culturali, e questa Commissione ha cercato soprattutto di raccogliere da tutte le espressioni del Movimento, in particolare anche dai giovani, le proposte, istanze, suggerimenti riguardanti le tematiche che sentivano più attinenti al momento di oggi dell’Opera. Questo ha portato come risultato a circa tremila istanze giunte nel corso dell’anno.

D. – Da tutto quello che è arrivato alla Commissione, si sono scelti poi alcuni temi: 12 sono quelli che, in particolare, verranno dibattuti dall’Assemblea …

R. – Sì, abbiamo potuto individuare una dozzina di tematiche fondamentali, delle quali tre in particolare sono risultate essere le più sentite e, direi, le più trasversali. Cioè: l’importanza dell’apertura verso il mondo esterno, l’importanza di mantenere ed approfondire l’unità dell’Opera e l’importanza della formazione. Possiamo riassumere queste cose dicendo: andare fuori, insieme, preparati. Su queste tre tematiche di fondo si innestano altre 8-9 tematiche specifiche: il problema della famiglia oggi, il rapporto con la Chiesa e le Chiese, l’apertura a tutte le altre religioni, eccetera.

D. – Anche solo dai titoli si avverte che il Movimento si sente fortemente interpellato ad uscire, a guardare ancora di più al mondo, e anche a un’immersione nell’attualità …

R. – Diciamo che è nel DNA del Movimento dei Focolari, questa apertura verso il mondo. Infatti, il nostro obiettivo è l’ “Ut unum sint” – Che tutti siano uno. Ma naturalmente, anche la lettura di ciò che avviene nel mondo, con le sue contraddizioni, le sue piaghe, le sue difficoltà, ci ha stimolato ancora di più ad aprire l’orizzonte dell’Opera in quella direzione. In particolare, poi, la parola e l’esempio di Papa Francesco, questa apertura verso le periferie… come movimento cattolico vogliamo anche rispondere a questa indicazione della Chiesa.

D. – Guardando sia alla fase di preparazione, sia all’Assemblea stessa, spicca la ricchezza dello scambio tra culture, etnie, nazionalità diverse. Come si riesce a mettere insieme un popolo così variegato e a tener conto delle diverse esigenze?

R. – Certamente, la sfida non è semplice però, come anche la piccola esperienza che abbiamo fatto come Commissione preparatoria, persone di differenti provenienze geografiche, culturali e vocazionali, siamo riusciti a creare una grande unità tra di noi e quindi a mediare anche, a cercare di raccogliere le diverse istanze, così io sono fiducioso che all’interno dell’Opera, dove in fondo è continuo questo esercizio di farsi uno tra di noi e di ascoltare fino in fondo gli altri, questo sarà sicuramente lo strumento valido per arrivare a formulare indirizzi concreti. Anche perché l’unità tra di noi, che vogliamo tenacemente perseguire, porterà la luce dello Spirito Santo per discernere correttamente le vie da percorrere.

D. – In un mondo in cui sembra di nuovo prevalere il conflitto, il carisma del Movimento spicca attualissimo e forte …

R. – Certamente. Direi più che mai, laddove proprio le ferite della società e dell’umanità sono così evidenti e drammatiche, per non dire tragiche, proprio lì ci sentiamo di essere chiamati come cristiani e come membri di questo Movimento a cercare di portare in queste spaccature il contributo dell’unità, che poi è l’unica vera possibile medicina e soluzione per tutti questi traumi. Il carisma di Chiara Lubich è stato proprio questo: il carisma dell’unità di per sé chiama ciascuno di noi a essere portatore di questa unità ovunque siamo, a cominciare dal nostro quotidiano, a cominciare dalle istituzioni nelle quali viviamo, a cominciare dalla Chiesa, a cominciare anche dalle istituzioni internazionali.








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