2014-08-31 10:50:00

Card. Sandri a Bucarest: dialogo sincero con greco cattolici e ortodossi


“L’intercessione del beato Vladimir Ghika, di cui celebriamo il primo anniversario della beatificazione, aiuti soprattutto il cammino di comunione tra le Chiese cattoliche latina ed orientale con i fratelli ortodossi". Così questa mattina il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, nell’omelia della Messa che ha presieduto nella cattedrale latina di san Giuseppe a Bucarest. Il porporato in questi giorni, è in visita  nella capitale rumena,  in occasione della solenne inaugurazione dell’Eparchia di San Basilio Magno in Bucarest e l’insediamento del primo vescovo, mons. Mihai Frăţilă.

Ripercorrendo il passo domenicale del Vangelo, il cardinale Sandri ha spiegato che “Siamo di fronte anche in questa Eucarestia al dono della vita di Gesù alla sua determinazione e ferma decisione di fare la volontà del Padre. Ma siamo consapevoli del peccato di Pietro che è anche il nostro: pensare secondo la logica del mondo, cercando il rifugio nelle nostre false e fragili sicurezze. E vogliamo far nostro il grido del profeta Geremia, che nel lamento in realtà fa crescere una grande invocazione: esprime il desiderio della dolce e forte presenza di Dio nella sua vita e di quella del popolo dell'alleanza.”  Il porporato ha quindi ricordato che il primo segno della credibilità del discepolato deve essere l'armonia vissuta insieme alla Chiesa Greco-cattolica, l'apertura al dialogo franco e sincero con i fratelli della Chiesa Ortodossa di Romania, e la comune gara nel servizio della carità, particolarmente per i più poveri, i sofferenti e coloro che hanno smarrito la speranza per i drammi familiari, del lavoro e della solitudine.

“Corriamo col pensiero e con la preghiera – ha auspicato ancora il cardinale Sandri - anche ai nostri fratelli e sorelle dell'Iraq, della Siria, dell'Ucraina. A coloro che sono messi alla prova a motivo della loro fede, strappati dalle loro case marchiate con il nome del Nazareno, privati non di rado degli affetti più cari, violati nell'innocenza dei bambini e nella dimensione sponsale delle donne, sia dato di conoscere, il fuoco divorante dell'amore di Dio, che ci ha sedotto e ha conquistato il nostro cuore.”

Ricordando infine i continui richiami all'esercizio della speranza e della carità fraterna fatti da Francesco, il porporato ha concluso: “Nell'imminenza del primo anniversario del 'grande esorcismo' sulla violenza che si stava per scatenare in Siria,  ancora con lui - ha detto - preghiamo, digiuniamo, intercediamo.” (M.T.)








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