2014-09-01 16:13:00

Stato Islamico, Fondazione Oasis: Occidente e Paesi del Golfo riflettano su alleanze con estremisti


"L'espansione dei terroristi dello Stato Islamico (Is) dovrebbe insegnare all'Occidente e ai paesi del Golfo che finanziare gli estremisti jihadisti o allearsi con loro sognifica sempre scherzare con il fuoco". Lo sottolinea Martino Diez, direttore scientifico della Fondazione Internazionale Oasis, che con Michele Brignone, segretario scientifico della Fondazione, e Marialaura Conte, direttore editoriale, ha firmato l'articolo 'Lo Stato Islamico spiegato a mio figlio'.

"Finanziare questi gruppi estremisti militanti per raggiungere determinati obiettivi politici, come accaduto in Afghanistan e recentemente in Siria - spiega Diez, docente di lingua araba alla Cattolica di Milano - è estremamente rischioso. Sono formazioni che, per i presupposti che guidano le loro azioni, seguono sempre e solo i propri obiettivi". "Lo Stato islamico non risponde che a se stesso. E non credo che - alla lunga - nemmeno la classe dirigente degli Stati del Golfo Persico - sarebbe risparmiata da un'avanzata dai terroristi dell'Is. Anche questa è infatti considerata dagli islamisti radicali come corrotta e da eliminare".

"Lo Stato Islamico ha dotazioni militari e propagandistiche che fanno pensare a un appoggio esterno, molto probabilmente nei Paesi del Golfo", aggiunge Michele Brignone, caporedattore della rivista Oasis. "E' importante notare però che nel tempo hanno acquistato una notevole capacità di auto-finanziamento per esempio vendendo il petrolio dei territori che mano a mano conquistano". "Dunque - aggiunge Brignone - la domanda è: chi compra quel petrolio? E com'è possibile che continui a comprarlo?".








All the contents on this site are copyrighted ©.