Obama ha annunciato raid americani anche in Siria. Il presidente Usa ha parlato di una campagna “lunga e complessa”, tesa a “indebolire e alla fine distruggere il gruppo terroristico” dell’autoproclamato Stato islamico che ha occupato parte dell'Iraq e della Siria. Nel tredicesimo anniversario dell’11 settembre 2001, Obama ha assicurato che i terroristi saranno colpiti ovunque. Da New York il servizio di Elena Molinari:
Le operazioni Usa contro l’Is sono pronte. Il presidente americano ha detto infatti
di essere determinato a fermare, con le bombe e con il supporto alle forze locali,
la marcia sanguinosa dei militanti sunniti che si sono impadroniti di vaste aree fra
Iraq e Siria. Con un discorso alla nazione, Obama ha spiegato che l’intervento Usa
in territorio siriano sarà intenso e capillare, più di quello usato contro al Qaeda
in Yemen o Pakistan. Nessun soldato statunitense combatterà sul terreno, ma alcuni
saranno stazionati in Arabia saudita per addestrare i gruppi moderati che lottano
contro l’Is e 500 in Iraq per sostenere le forze locali. Obama ha riaffermato con
forza il primato dell’America nel mondo e il suo dovere di guidare e proteggere, ma
si è anche fatto forza dell’appoggio di una serie di Paesi schieratisi al suo fianco,
compresi alcuni arabi. “L’America guiderà un’ampia coalizione – ha detto Obama – per
respingere questa minaccia terroristica”.
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