Vacilla la tregua in Ucraina. Le forze armate di Kiev denunciano un attacco dei ribelli separatisti contro l’aeroporto di Donetsk avvenuto ieri. Il premier Iatseniuk punta il dito contro Mosca e precisa: siamo ancora in stato di guerra. Il servizio è di Eugenio Bonanata:
Putin vuole prendersi tutta l’Ucraina. Il premier Iatseniuk accusa il Cremlino di continuare a destabilizzare l’area sudorientale del Paese con l’obiettivo di creare un corridoio verso la Crimea. Ed è per questo motivo – spiega – che l’Ucraina è ancora in stato di guerra, nonostante la tregua con i separatisti in atto dal 5 settembre. Alla base della presa di posizione, la violazione del cessate il fuoco da parte dei miliziani filorussi che, secondo i vertici militari ucraini, ieri sera hanno attaccato l’aeroporto di Donetsk. In attesa di conferme indipendenti, un altro fatto rischia di riaccendere le tensioni: a Lugansk stamani è arrivato il convoglio umanitario partito dalla Russia, composto da 200 camion con a bordo 2 mila tonnellate di aiuti. Un’operazione senza la supervisione della Croce Rossa che non ha ricevuto notifica ufficiale dell’accordo tra Mosca e Kiev. Intanto sul versante occidentale, la Commissione Europea, al termine di un incontro trilaterale con le due parti, ieri ha deciso di rinviare a fine 2015 l’entrata in vigore dell’accordo di libero scambio con l’Ucraina. Infine dagli Stati Uniti arrivano le nuove sanzioni contro la Russia che ripete: in questo modo è a rischio il processo di pace.
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