2014-09-14 15:08:00

Sposi: Cristo ci accompagni nel nostro cammino


Grande emozione nelle coppie di sposi, per aver potuto pronunciare il loro “si” davanti a Dio, alla presenza di papa Francesco. Subito dopo la cerimonia Marina Tomarro ha raccolto il commento di una delle coppie unite in matrimonio dal pontefice, Mario Risso e Lahra Liberti:

R. – (moglie) Durante l’omelia, il Santo Padre ci ha esortati a iniziare un cammino di comunione per una vita in famiglia, e poi, dopo la cerimonia, ha anche molto gradito l’iniziativa collettiva delle 20 coppie di sostenere opere di carità della diocesi, segno di riconoscenza per questo immenso dono che ci è stato fatto.

D. – Quali sono le parole del Papa che vi accompagneranno?

R. – (marito) Le parole del Pontefice che, nella semplicità  ha detto una grande verità: parlava di litigi che sono inevitabili, fanno parte della quotidianità e della vita all’interno della coppia e del matrimonio; ma nello stesso tempo, avere quell’apertura nei confronti dell’amore reciproco che significa non chiudere la giornata senza essersi riappacificati.

R. – (moglie) E anche la presenza di Gesù che ci accompagna e quindi ci sostiene in tutte le prove dandoci spirito di coraggio e di fiducia.

D. – Cosa significa per voi avere ricevuto il Sacramento del matrimonio dal Santo Padre?

R. – (moglie) E’ un immenso privilegio, un immenso dono.

Sull’importanza del sacramento nuziale, ascoltiamo alcuni commenti raccolti tra i partecipanti alla Messa con rito di matrimonio, presieduta dal Pontefice:

R. – Proprio il sigillo che dà forza e dà senso al percorso che si fa.

R. – E’ il fine ultimo di un vero credente, che voglia entrare in una vita di coppia: non avrebbe senso sposarsi se non davanti al Signore.

D. – Durante l’omelia, il Papa ha invitato a superare quella stanchezza che può derivare dalla quotidianità. Allora, in che modo si va “oltre”?

R. – Sì, un amore alla luce della fede è l’unica cosa che ti può aiutare a superare tutte le difficoltà e tutte le stanchezze che possano esserci.

R. – Rivolgendo lo sguardo sempre a Dio, nel momento delle difficoltà, chiedendo aiuto a Lui. E così senti veramente che la tensione si ammorbidisce perché l’amore di Dio è molto più forte delle tensioni che vengono a crearsi all’interno della coppia.

R. – Secondo me, ci si deve ritagliare sempre un momento per Gesù, nella coppia: pregare insieme, magari la mattina, o la sera prima di andare a dormire. E poi, è un po’ un percorso di vita, sia personale che di coppia. Dio ci chiede continuamente di fidarci di Lui. Le prove nella vita ce le abbiamo tutti. Noi siamo sposati da due anni e abbiamo perso quattro bambini: non è stato facile. Però, ci fidiamo di quello che Dio vuole per noi.

D. – Quanto coraggio ci vuole per sposarsi oggi, secondo lei?

R. – Ci vuole molto coraggio perché la società ti propone dei modelli che vanno contro questa scelta; però, se a un certo momento ti guardi dentro, scopri che questo desiderio di stare con la persona che hai accanto, questa spinta, questa forza poi in realtà cancella tutte le distrazioni che ti possono portare lontano da questa scelta.

R. – Sicuramente è vero che è un periodo difficile, soprattutto per le giovani coppie, per mettere su famiglia, per tutti i motivi che conosciamo. Però, mai come in questo momento è importante creare una famiglia, proprio per rispondere anche ad un’esigenza di stabilità. E’ la famiglia che crea stabilità.








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