2014-09-17 14:27:00

Assisi. "La fragile bellezza", meeting sulla tutela del creato


La tutela della natura, così a cuore a Papa Francesco, è un valore spesso minacciato da interessi che mirano piuttosto allo sfruttamento dell’ambiente. E “fragile bellezza” è per l’appunto il titolo dato al Meeting internazionale “Nostra Madre Terra” organizzato per il decimo anno consecutivo dal Sacro Convento di Assisi e dall’Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL - e da quest'anno anche dalla Conferenza episcopale umbra – su ambiente, arte e salvaguardia del creato. Rosario Tronnolone ne ha parlato con padre Enzo Fortunato, direttore della Sala stampa del Sacro Convento di Assisi:

R. – Può dirci che intanto bisogna prendere coscienza che l’ambiente non è qualcosa di estraneo, ma è qualcosa che ci appartiene. Non è qualcosa che va sfruttato, ma è qualcosa che va custodito e coltivato. E sono i nomi che Francesco dà alle realtà che ci circondano: Fratello Sole, Madre Terra, e potrei continuare alla luce del Cantico. Poi, sottolineo quello che il cardinale Bassetti e il custode del Sacro Convento, padre Mauro Gambetti, hanno evidenziato nell’introdurre questo Convegno: “Se la natura non può essere idolatrata, senza scadere in una sorta di visione panteista, allo stesso tempo però non può essere ridotta a luogo di sfruttamento selvaggio, in cui gli appetiti dell’uomo si saziano senza limiti”. E questo è il primo Sos che parte da Assisi, tenendo presente che tutto ciò che ci circonda è fragile, è bello e quindi va custodito.

D. – Forse, a un primo sguardo superficiale, può sembrare che il problema ecologico, il problema della salvaguardia dell’ambiente, non sia direttamente collegato con il sacro. Invece, forse, proprio la crisi ecologica è collegata alla crisi della sacralità, al considerare il mondo...

R. – Come un oggetto da sfruttare e non come qualcosa invece che rimandi al Creatore, a Colui che l’ha creato, in questo senso, il rimando al sacro. Francesco questo lo aveva compreso così bene, per cui ogni aspetto – "frate foco", "frate vento" – rimandava all’azione di Dio, nel chiamarli fratello e sorella.








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