2014-09-18 14:11:00

Cannabis curativa, via libera alla produzione di Stato


Oggi a Roma la firma da parte dei  ministri della Salute Beatrice Lorenzin e della Difesa Roberta Pinotti del Protocollo per l'avvio della produzione di farmaci a base di cannabis terapeutica presso lo stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze. Il governo precisa che non si tratta di una strada verso la liberalizzazione della cannabis, ma restano molti dubbi tra gli esperti. Paolo Ondarza:

Necessario distinguere tra uso terapeutico e legalizzazione della cannabis. Parte da questo presupposto il via libera del governo alla produzione di cannabis curativa. “Nulla di contrario alla cannabis ad uso terapeutico”,  spiega  lo psichiatra Riccardo Gatti, direttore del Dipartimento dipendenze Asl di Milano,  secondo il quale tuttavia un conto è dire che la cannabis serva a qualcosa, altro discorso è che venga presentata come la panacea di tutti i mali. Dello stesso avviso Pierluigi Navarra, ordinario di farmacologia al Policlinico Gemelli di Roma che saluta positivamente la firma del protocollo:

R. - Non è una panacea, ma in alcune situazioni ben specifiche, in medicina, l’impiego è consolidato.

D. – Come agisce e per quali casi?

R. – Ci sono dei recettori all’interno dell’organismo che rispondono a queste sostanze, presenti nella cannabis, e riguardano la modulazione della sensazione del dolore, e anche altre patologie del sistema nervoso centrale, per esempio, la sclerosi multipla.

A preoccupare è il messaggio che a livello culturale la produzione di farmaci a base di cannabis potrebbe provocare soprattutto tra le giovani generazioni. Un interrogativo legittimo se si pensa al boom degli spinelli tra gli adolescenti: nello scorso secondo il dipartimento delle politiche antidroga uno su quattro ne ha fatto uso almeno una volta. 








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