2014-09-18 14:12:00

Cortile dei Gentili “Sul tempo”: Ravasi incontra Gino Paoli


“Sul tempo”: si dibatterà nel prossimo Cortile dei Gentili, in programma a Bologna dal 26 al 28 settembre, organizzato dal Pontificio Consiglio della Cultura, in collaborazione con l’Università di Bologna Alma Mater Studiorum. L’evento è stato presentato, nella sala stampa vaticana, dal cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del dicastero promotore, insieme al prof. Ivano Dionigi, rettore dell’Ateneo bolognese. Il servizio di Roberta Gisotti:

Ad aprire la tre giorni, venerdì al pomeriggio nell’Aula Magna dell’Università di Bologna, sarà un incontro “sorprendente” – ha esordito il cardinale Ravasi – chiamato a dialogare – “sarà una scoperta” ha detto - con il cantautore Gino Paoli. Sabato si entrerà quindi nel vivo del tema per “interrogare il tempo”, dall’antichità ad oggi, coniugato nei vari ambiti del sapere con il contributo di intellettuali e scienziati. In serata l'incontro nella Basilica di San Petronio aperto dal saluto del cardinale Carlo Caffarra. Ma perché si è voluto parlare del tempo dal punto di vista religioso? Lo ha spiegato il cardinale Gianfranco Ravasi:

“Il titolo che è stato dato è 'Il tempo, casa di Dio', perché gioca su un elemento veramente suggestivo che è nel Secondo Libro di Samuele, dove Davide vuole costruire il tempio, e il suo profeta dice: 'Non sarai tu – dice Dio – che costruirai una casa a me (casa-spazio) ma sarò io che costruirò una bait (una casa) a te'. E che cosa vuol dire 'bait' anche? Casato. Casato è la dinastia davidica, il sionismo... E’ squisitamente il tempo. E questo è veramente significativo, perché il tempo è la realtà in assoluto più umana: lo spazio è una pelle esterna, il tempo è dentro di noi”.

Ad illustrare il programma, il prof. Dionigi, che ha evidenziato la grande attesa per la prima esposizione pubblica prevista alla domenica, del Rotolo della Torah, il più antico al mondo per integrità, datato al XII secolo, scoperto nel 2013, nella Biblioteca universitaria di Bologna, da Mauro Pirani ordinario di Ebraico. Questo riflettere sul tempo sarà un’occasione preziosa per credenti e non credenti, ha concluso il prof. Ivano Dionigi:

“E’ un banco di prova, proprio un bel test per credenti o non credenti. Io amo dire che ‘credente’ è il participio presente del verbo credere, perché uno può aver creduto e non credere più; non credere e credere domani: credente, participio presente, non è una assicurazione. Come a dire che la ricerca continua: meglio accorgersi e forse, solo alla fine, se siamo stati credenti o non credenti".

Infine p. Laurent Mazas, direttore esecutivo del Cortile dei Gentili, ha segnalato la premiazione del Concorso rivolto agli studenti delle scuole italiane, che si terrà al MAXXI-Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma, il 30 settembre.








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