2014-09-20 10:33:00

A Como la Beatificazione di madre Giovannina Franchi


La Chiesa ha una nuova Beata, l’italiana Giovannina Franchi, fondatrice delle Suore Infermiere dell’Addolorata, morta a Como nel 1872. In rappresentanza del Papa, la Santa Messa con rito di Beatificazione sabato 20 settembre nella città lombarda dal cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi. Il servizio di Giada Aquilino:

Sacrificò vita e patrimonio per i poveri fino alla morte, per un'epidemia di vaiolo forse contratta proprio da uno dei suoi assistiti. È madre Giovannina Franchi, vissuta a Como tra il 1807 e il 1872. Di nobile e agiata famiglia, dopo una educazione profondamente religiosa, venne promessa in matrimonio a un uomo molto più anziano, che però a causa di una malattia morì prima di sposarla. Mossa da una sincera fede, decise di dedicarsi alla cura dei poveri. Il cardinale Angelo Amato:

“Papa Francesco chiama madre Giovannina colei che 'per amore di Cristo Crocifisso si è dedicata con tutte le sue forze all'assistenza corporale e spirituale degli infermi e dei moribondi'. È il ritratto essenziale della nuova Beata, che fu un'autentica eroina della carità cristiana. Imitando Gesù, da ricca si fece povera, utilizzando i suoi notevoli beni economici per alleviare le sofferenze degli ammalati poveri e abbandonati”.

Acquistò quindi un edificio in un quartiere povero della città e ne fece il centro della sua opera caritativa:

“Fondò le Suore Infermiere dell'Addolorata, ancora oggi sulla breccia nel campo della carità in Italia, Svizzera e Argentina. La missione era l'accoglienza e l'assistenza dei bisognosi, in modo particolare degli infermi da visitare a domicilio”.

L’inchiesta diocesana per la Causa di beatificazione di madre Giovannina fu aperta vent’anni fa. Benedetto XVI l'ha dichiarata venerabile nel 2012. Lo scorso 9 dicembre, Papa Francesco ha approvato il miracolo che ha aperto la strada della beatificazione. Ancora il cardinale Amato:

“Madre Giovannina fa parte di quell'epopea gloriosa di suore, autentiche eroine della nostra patria. Esse abitano in mezzo a noi e sono fari di solidarietà, di fraternità e di carità. La loro presenza è una benedizione per tutti, per la Chiesa e per la società. Per questo il nostro sentimento oggi è di ringraziamento al Signore per il dono prezioso delle Suore, generosamente dedite alla sequela di Cristo e al servizio dei fratelli con la fatica e il sacrificio quotidiano. Il nostro grazie diventa preghiera affinché lo Spirito Santo continui a far sentire la sua voce, chiamando le giovani alla vita religiosa, una vita tutta concentrata su Dio e tutta spesa nella carità verso i bisognosi”.








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